Rosati e Lalic movimentano le indagini
Trapagamenti in contanti (50mila euro) in un albergo del capoluogo salentino e successivi passaggi di denaro (20mila) in un benzinaio sulla tangenziale di Bari e nella residenza settentrionale di Andrea Masiello, è sempre più definito il quadro della combine per il derby pugliese truccato grazie alle indicazioni emerse ieri dagli interrogatori del difensore dell'Atalanta e dei suoi complici Giacobbe e Carella. A Cremona è stato ascoltato dal pm Guido Salvini per due ore Dino Lalic, uno degli «zingari»: nell'interrogatorio gli inquirenti cercato riscontri alle dichiarazioni del «pentito» Carlo Gervasoni che aveva rivelato anche trame per combinare Lecce-Lazio del maggio 2011. Lo sloveno ha riconosciuto di aver «comperato notizie» sulle gare da truccare da Carobbio e Gervasoni. I legali di Lalic hanno spiegato che era lo zingaro Amir Gegic, capo del sodalizio degli scommettitori, a «fare da intermediario con i giocatori italiani». Infine il portiere del Napoli Antonio Rosati (ex Lecce), ieri è stato interrogato da Palazzi: perché tirato in ballo da Gervasoni come un elemento avvicinato dagli «zingari» per la gara con la Lazio. M.D.F.