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Juve-Roma: panchine blindate

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Luis Enrique

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Giovani, diversi, per certi versi agli antipodi, in comune hanno il fascino e un futuro garantito. Antonio Conte e Luis Enrique hanno fatto parlare di loro come nessun altro in serie A. E, salvo ribaltoni, continueranno a farlo anche nella prossima stagione. Domani sera a Torino si sfideranno per la terza volta in stagione, pensando soltanto al presente: le panchine di Juventus e Roma sono le più salde tra quelle delle cosiddette «grandi». Mentre il destino di Allegri è appeso allo scudetto, Mazzarri e Reja sembrano vicini a salutare Napoli e Lazio, Stramaccioni è ancora sotto esame all'Inter e Guidolin potrebbe essere tentato da un'offerta allettante dopo i miracoli a ripetizione con l'Udinese, Conte e Luis Enrique sono padroni del loro destino, forti di un contratto che per entrambi scade nel 2013 e, soprattutto, delle offerte di rinnovo ricevute con largo anticipo dalle rispettive società. Il tecnico bianconero è vicino alla firma: la Juventus ha trovato un uomo forte a cui affidare il rilancio e presto lo blinderà per altre due-tre stagioni indipendentemente da come finirà la corsa tricolore. In arrivo un rinnovo con aumento dello stipendio (al momento guadagna un milione di euro più bonus: in caso di doppietta scudetto-Coppa Italia può arrivare a un milione e mezzo) e la promessa di una maggiore autonomia nelle scelte di mercato. Presto sarà tutto nero su bianco, mentre per il nuovo matrimonio tra Luis Enrique e la Roma c'è bisogno di tempo. A dire il vero, non si può ancora dare per scontato: dopo il ko di Firenze datato dicembre 2011, in uno dei punti più bassi della travagliata annata giallorossa, la società ha offerto il rinnovo allo spagnolo per altre due stagioni. «Lucho» ha ringraziato e, al tempo stesso, preso tempo. «Devo prima vedere cosa riesco a fare con questa squadra» la risposta molto onesta dell'asturiano. Uno a cui si può dire tutto, tranne che giochi sporco. A fine campionato Luis Enrique tirerà le somme: a Trigoria sono convinti che l'avventura proseguirà. Poi, senza fretta, ci sarà un anno a disposizione per accordarsi sul rinnovo. Gran parte della squadra tifa insieme ai dirigenti per la conferma del tecnico che ieri ha incassato un altro voto favorevole di Totti. «Luis Enrique - dice il capitano in un'intervista al sito della Fifa - sta portando una nuova mentalità in Italia, mi piace il suo sistema di gioco e sono convinto che si rivelerà vincente. Incomprensioni tra noi a inizio stagione? È normale non essere felici quando non si gioca - prosegue il capitano - io mi sono sempre messo a disposizione per aiutare la squadra. E quando sono stato chiamato in causa non ho fatto troppo male». Ora il rapporto funziona e sembrano esserci i presupposti per costruire qualcosa di importante insieme. «Spero di giocare fino a 40 anni» ribadisce il capitano che sogna un altro scudetto con la sua maglia. «È una gioia che non può essere eguagliata, neanche da un Mondiale». Se il futuro regala grandi speranze, il presente è ancora tutto in gioco. Molto passa per la sfida di domani, con la Juventus che cerca di superare l'ultimo ostacolo pericoloso sulla strada tricolore e la Roma alla ricerca del primo colpo vero per alimentare le speranze di Champions. Sarà una sfida molto tattica: Conte scommette sulla fisicità devastante dei suoi, Luis Enrique ieri ha chiesto ai giallorossi di «chiudere gli spazi al centro e attaccare la Juve sulle corsie laterali». Comunque andrà, domenica sera si parlerà molto delle mosse degli allenatori. Meno veleni, più calcio: Juventus-Roma ne ha bisogno.

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