Vettel rinasce, Alonso insegue
Quantocattiva lo si scoprirà oggi (Gp ore 14, diretta su Rai1). In Bahrain, Vettel ottiene la sua prima pole position stagionale (31ª in carriera) e si rilancia per il Mondiale. Ma il merito della partenza al palo, il giovane Seb, deve condividerlo con Webber. È stato l'australiano, infatti, a capire per primo che la configurazione giusta degli scarichi era quella usata in Cina (prima versione invernale). In più, sono state chiuse le aperture laterali e così la RB8 ha ritrovato guidabilità anche con un assetto rigido. La McLaren di Hamilton completa la prima fila, subito dietro Webber e Button. Ferma la Ferrari. Alonso nono, Massa 14°. En-plein del brasiliano: quattro gare, quattro volte fuori nella seconda manche. In Q3, l'asturiano non ha fatto neppure un giro (come Di Resta, decimo) perché per agguantare l'ultima sessione ha dovuto usare tutti i treni di gomme morbide a sua disposizione. Tanto valeva non sciupare ancora le soft e conservare un set di medie per la gara. Per Alonso saranno 57 giri di sofferenza: «La macchina è lì, né peggio, né meglio di prima. Ci saranno tanti pit stop, le gomme si deteriorano velocemente e fino all'ultimo potrà succedere di tutto. La domenica in genere ci siamo, speriamo di prendere punti, ma non bisogna sbagliare strategia». Qui la F2012 va in crisi per i troppi cambi di direzione e la poca trazione in uscita dalle curve lente. Oltre ad avere poca velocità di punta che non le permette di guadagnare decimi nei quattro rettilinei. E pensare che in passato il circuito di Sakhir ha baciato con il successo la Ferrari, Alonso e perfino Massa. Delusa a metà la Mercedes: Rosberg parte quinto dopo un unico tentativo in Q3. Un sacrificio in qualifica, un bel vantaggio in corsa perché ha salvato un set di morbide. Una manna su questo asfalto bollente dove il degrado dei pneumatici è enorme. Primi minuti fatali per Schumacher (18°), escluso per un problema al Drs. La top ten fa sorridere di amarezza la Ferrari: la Toro Rosso di Ricciardo, sesto, e la Sauber di Perez, ottavo, sono motorizzate da Maranello. In partenza ci sarà da tener d'occhio Grosejean che con la Lotus per la seconda volta si è piazzato davanti a Raikkonen. Qualifiche deserte, non solo in senso geografico. Zona ospitalità vuota e giornalisti sottoposti a continui controlli o rispediti oltre frontiera da indesiderati. «Solo una minoranza è contro il Gp» ha detto il presidente Fia, Jean Todt, convinto di aver fatto bene a non cancellare lo show. Gli andrebbe spiegato che «quella minoranza» lotta per i diritti umani.