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Marchisio avvisa De Rossi

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DomenicoLatagliata TORINO L'imbattibilità va bene, ma solo se alla fine arriverà lo scudetto. «Altrimenti ci lascerà l'amaro in bocca», ha detto ieri Claudio Marchisio a Sky. Ovvio che sia così, ma è meglio ricordarlo a tutti: la Juve è ancora imbattuta dall'inzio del campionato, ma il Milan è lì dietro a un solo punto e tutto potrebbe ancora accadere. Domani, da qualunque parte la si voglia vedere, i giallorossi rappresenteranno forse l'ultimo ostacolo di valore nella volata scudetto: Cesena, Novara, Lecce, Cagliari e Atalanta non paiono poi squadre in grado di opporre chissà quale resistenza: «Non è ancora finita, vincerà chi ha i nervi più saldi ma non solo. Dobbiamo rimanere concentrati come lo siamo ora: la Roma merita rispetto. E servirà anche un po' di fortuna». Avanti, allora. Con convinzione e la consapevolezza di essere ormai diventato un giocatore davvero importante: «Io e De Rossi eredi di Del Piero e Totti? Lo dovremo dimostrare in campo, ma siamo pronti. Loro sono due grandissimi campioni e un esempio per tutti: anche per il fatto che sarà la loro ultima sfida, si tratterà di una partita particolare. Avranno entrambi una gran voglia di essere protagonisti in campo, ancora una volta». All'andata, ricorda Marchisio, De Rossi fu un baluardo nella difesa romanista. «Non è solo un grande centrocampista, ma anche un ottimo difensore. Quella sera provai un inserimento e mi fermò, speriamo che stavolta non ci riesca...». Capitolo squadra: Vucinic affronterà la Roma per la prima volta dopo il suo addio, Quagliarella sarà il suo probabile partner in caso di 3-5-2.

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