di Gianfranco Giubilo Un weekend quasi democraticamente spartito per la ripresa del campionato: che tiene in caldo, per martedì e mercoledì, il turno fermato per la scomparsa di Morosini.

Nelfrattempo avrebbe svolto il suo compitino il Milan, che non può consentirsi passi falsi contro il Bologna a San Siro. Questa vigilia sembra invece coinvolgere soprattutto gli affari europei con gli impegni di Udinese e Napoli in corsa per il contestatissimo terzo posto, mentre le romane giocheranno il giorno dopo. Ma anche il Catania, che può tornare a sperare, magari vagamente, di trovare un posticino nell'Europa minore, Atalanta permettendo. Nonostante i guai derivanti dalle rinunce forzate a Pandev, squalificato, e all'acciaccato Lavezzi, è il Napoli ad avere il cammino più agevole, ricevendo al San Paolo un Novara al cui cambio di categoria manca ormai soltanto l'ufficialità. Per l'Udinese, appena mortificata dalla Roma a conferma di una flessione allarmante, la trasferta a Verona, agevole soltanto logisticamente, anche perché al Chievo la tranquillità della classifica non ha tolto la voglia di battersi senza risparmio. Non riguarda casa nostra, per altro, la maggiore attrattiva del sabato calcistico, perché al Camp Nou andrà in scena l'ennesima versione del «clasico», con il Real di Mourinho che può ancora gestire un vantaggio prezioso, anche una eventuale sconfitta gli lascerebbe un margine, minimo, da gestire fino al traguardo. Per le prima volta da quando allena il Barcellona, quattro anni, Pep Guardiola rischia di non vincere la Liga. L'Europa, che era diventata un'Iberia Cup con tre semifinalisti della League e le due regine pronosticate finaliste della Champions, rischia di complicarsi, Non tanto per l'intrusione dello Sporting nella competizione meno nobile, quanto per le impennate di orgoglio del Bayern e del Chelsea, che non rendono tranquille le gare di ritorno per Real e «blaugrana». Forse il Barcellona, per le occasioni create a Londra in quantità industriale, ha una chance superiore, ma i madrileni possono giovarsi, al Bernabeu, del prezioso gol segnato in trasferta. Però, contro ogni previsione, la definizione dell'atto conclusivo, all'Allianz Arena, è tutt'altro che scontata.