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Come una final

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Laprima di sei, ma forse la più importante. Perché per il calendario che aspetta la Lazio da qui al 13 maggio presenta più di una trappola e allora oggi alle 15 diventa imperativo battere il Lecce in casa,mettere altri tre punti in cascina e tenere lontane le avversarie nella corsa Champions. Il pari dell'Udinese a Verona, da questo punto di vista, deve funzionare da ulteriore stimolo più che da alibi per accontentarsi: «Qualche volta abbiamo sbagliato l'approccio con le piccole - ha ammesso Edy Reja - ma stavolta dovremo affrontare il Lecce come se fosse il Milan o la Juventus. È una gara troppo importante per il nostro futuro, non possiamo permetterci passi falsi». Facile a dirsi, un po' meno nella realtà. Perché all'Olimpico arriva una squadra apparsa tra le più pimpanti nelle ultime fasi del campionato e perché gente come Muriel, Di Michele o Cuadrado ha già dimostrato all'andata di poter mettere in difficoltà la raffazonata retroguardia biancoceleste. Ma sarà dura per la Lazio soprattutto a causa dell'eterna emergenza infortuni. È il tema caldo del giorno, impossibile evitarlo dopo il caso Brocchi e il mistero Konko. Reja, che oggi tocca le 200 panchine in A, non si tira indietro: «Stiamo riflettendo su quello che è accaduto. Io mi prendo la responsabilità per l'infortunio di Lulic - ammette il tecnico - stava già male a Palermo ma l'ho fatto giocare anche a Madrid per evitare altre figuracce. Per quanto riguarda il resto, abbiamo avuto un terribile mix di stop muscolari e traumatici, ma non è che alle altre squadre sia andata molto meglio». Chi non sembra star così male, almeno a guardare i risultati degli esami, è Konko. Che però continua a marcare visita: «Se un giocatore sente dolore non può allenarsi - risponde Reja visibilmente innervosito - e se non si allena non può giocare. Certo a me farebbe piacere recuperare qualcuno, soprattutto in difesa...». Invece si va avanti con quelli che ci sono. Confermate le indicazioni della vigilia, Biava preferito a Dias per affiancare Diakité al centro della retroguardia, Matuzalem in vantaggio su Cana per far coppia con Ledesma a centrocampo. Hernanes torna titolare («è carico ma non deve sentire tutta la responsabilità di risolvere la gara da solo») e insieme a Candreva e Ledesma è diffidato: meglio evitare gialli che renderebbero più critica la situazione. Serve vincere per la Champions e anche perché se il tecnico ha una minima possibilità di restare sulla panchina biancoceleste è quella di arrivare terzo. Reja dribbla l'argomento («Non penso al rinnovo, ne parleremo a fine anno con Lotito») ma poi incassa con un sorriso l'appoggio che Klose gli ha dato in un'intervista concessa in Germania. «Sempre meglio avere sponsor del genere nello spogliatoio», conclude il tecnico. Averli in campo, ormai, sembra un'utopia.

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