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Dodici anni di squalifica a Riccò

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Ascrivere la parola fine all'avventura ciclistica del modenese c'ha pensato ieri il Tribunale nazionale antidoping che ha squalificato l'atelta per dodici anni, come richiesto lo scorso 12 ottobre la Procura del Coni. Oltre alla squalifica Riccò dovrà pagare le spese del procedimento disciplinare e un'ammenda di cinque mila euro. Il ciclista é recidivo. Dopo essere stato fermato venti mesi per la positività riscontrata al Tour de France nel 2008 (Cera), nel febbraio 2011 Riccò venne ricoverato in fin di vita all'ospedale di Pavullo per un'autoemotrasfusione che gli causò un blocco renale e un principio di setticemia. Due giorni dopo il Coni apre un'inchiesta per doping, una settimana dopo si muove anche la Procura di Modena che lo indaga per doping. Riccò resta dodici giorni di ospedale durante i quali dichiara ai medici curanti di essersi sottoposto a un'emotrasfusione con una sacca di sangue mal conservata in frigo. Di qui l'intervento della Procura antidoping. Si chiude qui la carriera del ciclista di Sassuolo che nel 2008 sfiorò il successo al Giro arrivando alle spalle dello spagnolo Contador. Cala il sipario sulla carriera del ventottenne Riccardo Riccò: la sua squalifica terminerà nel 2024, troppo tardi per rimontare in sella.

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