Lega, retromarcia e veleni
La 33ª giornata della serie A, annullata lo scorso weekend per la tragica morte del giovane Piermario Morosini, si giocherà martedì 24 e mercoledì 25 aprile: questa la decisione presa dalla Lega. Nessuno slittamento del calendario, dunque, ma un semplice spostamento dell'intero turno di campionato. Il prossimo weekend si disputeranno regolarmente le gare della 34ª giornata, con ben quattro anticipi al sabato: due già previsti – Chievo-Udinese (ore 18) e Napoli-Novara (ore 20.45) – e due introdotti in vista del turno successivo, ovvero Parma-Cagliari (ore 18) e Catania-Atalanta (ore 20.45). La giornata si chiuderà domenica sera con l'atteso posticipo Juventus-Roma e due giorni dopo si tornerà in campo per recuperare il turno annullato. Il programma si aprirà martedì 24 con gli anticipi Atalanta-Chievo e Cagliari-Catania (ore 18.30). Il giorno successivo, Festa della Liberazione, si partirà alle 12.30 con Novara-Lazio, alle 15 si giocheranno sei partite (tra cui Roma-Fiorentina), alle 18 Cesena-Juventus e Milan-Genoa. Nessuna partita in notturna, come peraltro già annunciato per i divieti imposti dalla Uefa: alle 20.45, infatti, è in programma la semifinale Champions tra Real Madrid e Bayern Monaco. Una decisione difficile e tanto, troppo discussa, arrivata al termine di una giornata complessa aperta dal monito di Maurizio Beretta: «Domenica – ha ammesso il presidente della Lega – il livello del dibattito è stato esagerato per alcuni aspetti. C'è stato un confronto interno, qualcuno ha preferito rendere pubbliche alcune telefonate facendo una piccola tempesta in una tazza di tè, ma il problema non mi pare così grave. Spero se ne possa discutere in un clima sereno». Speranza vana, perché già prima delle riunione del Consiglio di Lega – convocata a Milano per le 18 – è scoppiata un'incredibile polemica a distanza. Motivo del contendere, il pensiero espresso domenica dal direttore generale della Roma Franco Baldini: «Riusciamo a cadere nel ridicolo anche nelle situazioni più tragiche, la Lega è delegittimata e incapace di prendere qualunque decisione». Un'analisi dura, contro cui si è scagliato Claudio Lotito: «Queste polemiche mediatiche non servono – ha dichiarato il numero uno della Lazio – bisogna evitare confusione di ruoli: sono un presidente e vorrei che questi concetti fossero espressi solo dai presidenti. Mi sto battendo affinché in Lega le società siano rappresentate dai presidenti, le sole persone che hanno titolo per parlare. Tutti gli altri sono funzionari transeunti, che oggi lavorano in una società e domani in un'altra». La contro replica della Roma non si è fatta attendere ed è arrivata puntuale attraverso le parole di Walter Sabatini: «Baldini – ha spiegato il direttore sportivo del club giallorosso – ha pieno mandato per rappresentare la Roma in qualsiasi circostanza e per qualsiasi problema. Qualunque cosa abbia detto deve essere recepita correttamente perché è il pensiero della società: ci siamo fermati per rispettare la memoria di un giovane scomparso, ora non dobbiamo litigare per gli orari dei recuperi». Un botta e risposta infuocato e senz'altro poco necessario, mentre presidenti e dirigenti esprimevano idee diverse sulla soluzione da adottare per il recupero della 33ª giornata. «Qualche società pensa ai conti di bottega – ha ammonito il numero uno del Palermo Zamparini – lo slittamento è la cosa più normale per non falsare la regolarità del torneo». «Il regolamento di Lega parla chiaro – ha replicato l'ad interista Paolillo – e prevede il rinvio integrale del turno annullato: se poi siamo d'accordo nel cambiarlo, va bene». Un accordo impossibile perché un nutrito gruppo di società, guidato tra l'altro dalla stessa Inter, si è detto contrario allo slittamento. «La Lega ha fatto ciò che doveva – ha dichiarato Beretta – in un'ora scarsa abbiamo preso una decisione guardando alle esigenze dei tifosi e delle televisioni». «C'è stata una bella intesa – ha osservato Paolillo – siamo arrivati a una soluzione di buon senso in modo sereno». «La decisione – ha precisato l'amministratore delegato del Milan Galliani – è stata presa a larghissima maggioranza (in realtà c'è stato equilibrio, ndr). Non c'è stata nessuna lite, ma certo la Lega non ha una bella immagine in questo momento». E nemmeno una grande coesione, visti i malumori di alcune società per la scelta adottata.