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Roma, "adesso fuori gli attributi"

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Luis Enrique

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Altro che resurrezione. La Roma è riuscita a mettersi in croce anche a Pasqua. Il ko di Lecce ha riportato a galla i «soliti» limiti strutturali di un gruppo che non riesce a crescere. Un clima misto di rassegnazione e tristezza ha regnato a Trigoria nei due giorni seguenti alla batosta. Domenica l'allenamento è stato preceduto da una brevissima riunione nello spogliatoio, mentre Sabatini e Baldini (che ha disdetto un viaggio a Londra) si sono confrontati sin dalla mattina per cercare dei rimedi a un passo falso che compromette la rincorsa alla Champions. Il momento topico è arrivato ieri, al termine della seduta mattutina. Luis Enrique ha trattenuto la squadra in campo per un discorso di un quarto d'ora piuttosto duro:«Mostrate di essere degli uomini» uno dei messaggi trasmessi ai giocatori, che hanno ascoltato senza replicare. Solo una postilla di quanto già detto dallo stesso tecnico e dai dirigenti a Lecce: «Questa squadra non ha carattere», l'analisi comune e spietata davanti alle telecamere. Luis Enrique è abbattuto. La settimana scorsa aveva lavorato per giorni su schemi specifici da adottare contro il Lecce: iniziata la partita non ha visto un solo movimento di quelli studiati con il gruppo e dopo il primo gol si è seduto rassegnato in panchina senza più alzarsi. Una resa non solo tattica ma anche emotiva. I giocatori non riescono a seguirlo, qualcuno ha dubbi sulla sua filosofia di calcio, il risultato è una squadra che non decolla. I dirigenti continuano a supportar «Lucho» e l'unico appunto che sentono di muovergli riguarda la sua incapacità a tirar fuori qualcosa di buono da quegli elementi che lui non considera all'altezza del progetto ma che deve schierare per mancanza d'alternative. Sul resto la Roma è unita: la squadra va rafforzata e così sarà nel prossimo mercato, con almeno quattro nuovi titolari che dovranno avere la personalità come caratteristica obbligatoria nell'identikit. Alla Roma sembra mancare in fin troppi elementi. Persino De Rossi ha deluso società e allenatore nell'ultimo periodo. A Lecce un'altra prestazione scialba e l'unico «segnale di vita» arrivato a giochi fatti:nello spogliatoio a fine partita ha strgliato Lamela. «Ti sei ricordato presto di giocare a pallone eh?» il rimbrotto rivolto all'argentino. La discussione è finita lì, con i compagni a calmare De Rossi: non c'è stata nessuna lite. «E magari ci fosse stata» il commento proveniente da Trigoria, dove qualsiasi gesto di reazione verrebbe accolto come una manna dal cielo. Non può certo bastare il «post» dell'internauta Bojan «Ora più che mai - dice lo spagnolo - dobbiamo essere uniti, vinceremo! Forza Roma». Se lo augurano anche i proprietari americani, a dire il vero per nulla stupiti dai risultati altalenanti. Giovedì torna a Trigoria l'ad Pannes, il giorno dopo il presidente DiBenedetto, ancora non confermato il programma di viaggio di Pallotta. Se arriva in tempo, potrebbe ritrovarsi per la prima volta in tribuna al fianco di Mr.Tom per Roma-Fiorentina.

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