VALENTINO

Mache l'amore tutto italiano tra Rossi e la Ducati sia un lontano ricordo era apparso chiaro già alla vigilia della nuova stagione della MotoGp partita domenica scorsa in Qatar: il decimo posto finale ne è stata solo la conclamazione. Valentino non va più o è la Ducati che non decolla?La domanda al momento resta nell'aria anche se le prime risposte arrivano proprio dalla notturna in Qatar dove Rossi ha rimediato la prima legnata del 2012: e c'è da scommettere che non sarà l'ultima. Dodicesimo al termine delle qualifiche (ultimo delle MotoGp), decimo in fondo a una gara anonima nella quale non è mai riuscito a trovare un «passo» degno di nota. Fin qui sarebbe la cronaca di un avvio di stagione disastroso per una moto italiana che non riesce a limare il gap dalle giapponesi lì davanti. Ma il problema è che l'altra Ducati, quella di Hayden sembra andar molto meglio. L'americano chiude sesto (anche se con 28 interminabili secondi di ritardo dal vincitore:Lorenzo), ma è sempre comunque rimasto avanti al pluricampione compagno di squadra. Ovvio che nella testa di un nove volte campione del mondo, qualcosa scatti dopo una risultato così. Valentino non può aver dimenticato come si guida una moto e come si vince una gara anche se la sua astinenza inizia ad essere preoccupante: l'ultimo successo risale a ben ventidue Gran Premi fa, quasi un campionato e mezzo. Ma dall'altra parte c'è un compagno di squadra che quest'anno è andato sempre più forte di lui. Forse questa Ducati non è adatta al modo di guida del talento di Tavullia che per il prossimo anno potrebbe già essere in trattativa per un clamoroso ritorno in Yamaha. Le indiscrezioni parlano di un interesse addirittura della Coca Cola che diventerebbe «maxi-sponsor» dell'operazione. Al momento comunque è fantamercato, con le due parti che si incontreranno a breve (la squadra è atterrata in Italia ieri pomeriggio) per fare il punto e condividere una strategia per il futuro: con diciassette gp ancora da disputare è il minimo. Resta lo sfogo del pilota che dopo l'umiliazione in Qatar ci è andato giù pesante. «Abbiamo finito tutte le speranze nel 2011 ha detto Rossi a caldo a fine gara - andiamo peggio dell'anno scorso. Sono sincero, non riesco a guidare questa moto. Non riusciamo ad essere competitivi, siamo lontani e io non riesco neanche a fare quel poco di differenza nei confronti del mio compagno Hayden che sta guidando bene. Ho dato indicazioni per quelli che secondo me sono i problemi della moto ma non ce la faccio a risolverli da solo, non sono un ingegnere. Più o meno abbiamo le stesse difficoltà dello scorso anno». Insomma una resa incondizionata che getta ombre scurissime su questa stagione appena iniziata, sul suo futuro in Ducati, per non dire sulla sua carriera: Valentino lo scorso febbraio ha compiuto trentatre anni e il tempo per gli esperimenti è terminato... da tempo.