Sorpasso Juve, ora il Milan è costretto a inseguire
Nell'uovodel Milan, la sorpresa è un nido di vipere, a gelare il Meazza una Fiorentina alla ricerca di ossigeno vitale, specialmente quando le notizie da Lecce, dove la Roma faceva atto di presenza, palesavano micidiali incontri ravvicinati. Ma dopo che un generoso rigore aveva premiato i campioni, il mondo è crollato sulla loro testa: un immenso Jovetic per il pari, poi Amauri a tempo quasi scaduto. Nulla di usurpato, avevano giocato meglio i viola, creando tante occasioni, si è capito che il Milan aveva lasciato al Camp Nou, oltre alle chimere europee, le gambe e il cuore. Non è bastato a regalare un sorriso il ritorno in campo di Cassano dopo gli incubi dell'autunno. Meno di un'ora, il tempo impiegato dalla Juve per scardinare il bunker eretto dalla mutilata difesa del Palermo, Bonucci e Quagliarella a segno. A sette giornate dalla fine i vaticini sullo scudetto parlano di Juventus, è più squadra. L'altra attrattiva del turno era riferita alla corsa al terzo posto, alla quale si era subito sottratta la smidollata Roma di Lecce, poco di meglio aveva fatto l'Inter nonostante fruisse del neutro di Trieste. Così, interrotta a Verona anche la serie del Catania, la vittoria dell'Udinese sul Parma sembrava avere ridotto all'osso la pattuglia delle aspiranti, diventava fondamentale per definire le ambizioni lo scontro notturno dell'Olimpico, dove saliva il Napoli. Champions quasi in cassaforte per Reja, non paga il, cambio di modulo di Mazzarri. Gol da Guerre Stellarri di Mauri, dopo il regalo di De Sanctis a Candreva (che lo ha meritato) e il pari di Pandev. La Lazio soffre un po' soltanto a inizio ripresa, poi torna in cattedra. Follia di Britos, rigore di Ledesma, giù il sipario.