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Lazio-Napoli, notte da Champions

Reja

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Praticamente una sfida a eliminazione diretta. Lo sa bene anche Reja, anche se parla di una partita «di importanza fondamentale ma non decisiva». In realtà, chi tra Lazio e Napoli dovesse uscire sconfitto dall'Olimpico stasera, potrebbe salutare in anticipo la rincorsa a quel terzo posto che vuol dire preliminari di Champions. Una vittoria, al contrario, non darebbe la certezza del traguardo ma una spinta decisiva per le restanti sette partite. Ci sarebbe poi l'ipotesi del pareggio, il risultato che terrebbe in vita entrambe ma di cui nessuno vuol sentir parlare, non fosse altro perché darebbe linfa alle altre inseguitrici. Che, in questo momento, sembrano avere tutt'altro sprint fisico. Sì, perché Lazio e Napoli non si avvicinano alla partita più importante del loro campionato nelle migliori condizioni fisiche. I partenopei sono costretti per la prima a fare a meno di tre titolari - Maggio, Zuniga e Gargano - mentre Dossena è stato riaggregato alla fine alla compagnia ma non dovrebbe essere tra i titolari. L'Oscar della sfortuna, però, appartiene ancora a Formello. Forfait di Brocchi, Radu e Matuzalem a mezzo servizio, tornerà in campo a tre mesi di distanza Lorik Cana. Come se non bastasse, il «caso-Klose» a scuotere l'ambiente: «Certe dichiarazioni sono state strumentalizzate - ha detto Reja difendendo il suo giocatore - sono 14 giorni che Miro sta fermo, ha avuto una lesione tra il primo e il secondo grado e ci voglioni 30-40 giorni per riprendersi. Lui ci tiene molto alla Lazio, conto di riaverlo per la gara con l'Udinese o subito dopo». Sarà. Per adesso si fa con quello che c'è. Linea di difesa composta da Konko, Diakité, Biava e uno tra Radu e Scaloni. A centrocampo il due Cana-Ledesma, sulla trequarti Mauri-Hernanes e Candreva favorito su Gonzalez, in attacco Rocchi. La Lazio senza Klose non sa più segnare, dovrà provarci il capitano e, soprattutto, il brasiliano Hernanes, reduce dall'esclusione di Parma e da una settimana poco tranquilla vissuta tra nervosismi e sirene di mercato: «Non sono preoccupato di questo - ha detto Reja - perchénon è mai il singolo giocatore a decidere le sorti di una squadra. Hernanes è stato decisivo in tante occasioni e spero ci riesca ancora in questo rush finale». Dovrà essere tutta la Lazio, però, a cambiare marcia. «Non abbiamo vissuto un periodo facile - ha spiegato il tecnico riferendosi ai sette ko nelle ultime 14 gare - ma ciò è dovuto a un calo fisico e a qualche errore di troppo in difesa che prima non commettevamo. Per la gara col Napoli però sono tranquillo, le partite con le big le abbiamo sempre affrontate col piglio giusto». Sarà anche l'occasione principale per ricordare Giorgio Chinaglia: sugli spalti, in curva Nord, ci sarà una rappresentanza degli «eroi del '74», ma lo spettacolo maggiore sarà in campo. Innanzitutto sarà ospite della Lazio il figlio di Long John, Giorgio jr, che arriverà a Roma in mattinata. Poi verrà portata in campo la maglia originale indossata dall'attaccante della partita col Foggia che regalò il tricolore ai biancocelesti. I giocatori avranno il lutto al braccio e sui maxischermi verrà proiettato un filmato per ripercorrere le gesta dello storico numero 9. Ad assistere dovrebbero esserci quasi 40mila spettatori, tra cui almeno duemila napoletani. Intanto, Reja ha lanciato la proposta: «Si potrebbe intitolare a Chinaglia un campo di Formello».

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