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di Gianfranco Giubilo Profumo d'Europa.

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Quellache si propone all'attenzione, nell'immediato anche se la cronologia suggerirebbe il contrario, è l'Europa delle Nazionali, attese alla fase finale in Polonia e Ucraina. Una prospettiva che minaccia di influenzare pesantemente i mesi conclusivi del nostro campionato, sulla cui regolarità già è legittimo sollevare qualche dubbio. Per dirne una: l'Inter è teoricamente in corsa, come tante, per quel terzo posto che ormai è l'obiettivo massimo di tutte le squadre di prima schiera, tranne ovviamente Milan e Juventus che hanno più nobili argomenti di dibattito. Le assegna, il calendario, una trasferta ricca di insidie, quella di Cagliari: ma la partita, per volontà di Cellino e per colpevole acquiescienza della Lega (sai che novità!) si giocherà a Trieste. Difficile pensare che dalla Sardegna si muoveranno in molti per passare la vigilia di Pasqua a San Giusto, dunque l'Inter avrà il vantaggio del campo neutro, senza che ne consistano le condizioni oggettive. Ma l'allarme deriva soprattutto dal livello di impegno che molti giocatori, stranieri ma anche italiani, saranno in grado di mettere in campo senza pensare la traguardo più ambito, apputo quello del campionato d'Europa. Eloquente, in merito, l'intervista di Miro Klose alla «Bild», in cui il bomber laziale lascia intendere che la sua stagione romana è già finita, i guai muscolari verranno curati, in Germania, con dedizione pari alla pazienza. Lui aveva accettato l'invito laziale con l'obiettivo dichiarato di ritrovare un posto nella Nazionale tedesca, adesso che lo ha raggiunto non si sogna di metterlo in pericolo per accelerare i tempi di guarigione. Alle prese con tanti problemi di organico, la Lazio dovrà fronteggiare questa ulteriore emergenza, tempi di recupero dilatati, stagione finita. Un altro caso esemplare sembra quello di Sneijder, che se la prende molto calma per tornare a tempo pieno a disposizione di Stramaccioni, anche per lui l'Olanda, e le sue aspirazioni valgono più del finale di stagione dell'Inter. La Roma è fortunata, Stekelenburg non deve esasperare l'agonismo, Kjaer forse è meglio che non si impegni a fondo, basterebbe un minimo di attenione. Ma occhio agli azzurri designati da Prandelli, quanti di loro rischieranno le gambe?

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