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Il made in Italy tira ancora.

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Inostri i club spariscono dall'Europa, Mancini rischia di farsi soffiare la Premier dal «volpone» Ferguson, Ancelotti non se la passa molto meglio a Parigi eppure gli allenatori italiani restano i pezzi pregiati del mercato estero. Mentre Marcello Lippi è pronto a ripartire dalla Cina, l'ultima tentazione riguarda il tecnico seduto sulla panchina più prestigiosa: Cesare Prandelli ha ricevuto un'offerta milionaria da un club russo non (ancora) meglio identificato. Potrebbe trattarsi dello Spartak Mosca, non del ricchissimo Anzhi che ha già riempito le tasche di Hiddink, difficilmente dello Zenit San Pietroburgo con cui l'altro emigrante d'oro Spalletti ha appena firmato il rinnovo di contratto. Di sicuro il ct della Nazionale azzurra la settimana scorsa ha incontrato in gran segreto un emissario russo volato in Italia per approfondire la questione. L'offerta sarebbe di quelle irrinunciabili dal punto di vista economico, con numeri e condizioni impareggiabile per la federazione italiana. Prandelli è legato alla nazionale con un contratto che scade nel 2014, a Mondiali conclusi, ma il suo stipendio è ben al di sotto di quello strappato dai suoi colleghi più «fortunati»: il ct guadagna un milione e duecentomila euro all'anno, circa un quarto di Spalletti, per non parlare dei sei milioni di sterline che l'Inghilterra garantiva ogni anno a Capello. Prandelli, però, non ha mai messo l'aspetto economico davanti a tutto. La sua idea è quella di chiudere un ciclo completo alla guida dell'Italia ma è chiaro che l'Europeo segnerà un primo spartiacque. L'avventura verso Euro2012 è partita sotto i migliori auspici, poi si è maledettamente complicata con gli infortuni di Cassano e Rossi. Detto che la federazione appoggia in pienoil ct (vedi la ferma applicazione del codice etico) e gli ha già affidato le chiavi dell'Italia anche per i Mondiali, un eventuale flop in Polonia e Ucraina potrebbe ribaltare gli scenari. Lo stesso Prandelli si è reso conto delle difficoltà sempre maggiori per gli allenatori delle nazionali: l'ostracismo dei club per gli stage è solo l'ultimo caso che lo ha infastidito. Oltre ai milioni offerti dalla Russia, un'altra tentazione potrebbe infilarsi presto nei suoi pensieri: un clamoroso ritorno a Firenze. I Della Valle, in rotta totale con l'ambiente, sanno che l'unico nome da spendere per riportare serenità attorno alla Fiorentina sarebbe il suo. E Prandelli non rimarrebbe insensibile al richiamo viola. Fantamercato, per ora. A differenza dell'avventura che Lippi sta per iniziare in Cina. Il ct campione del mondo si è accordato con il Guangzhou, la squadra di Canton, per un contratto da 10 milioni di euro. In Cina lo seguirà l'ex portiere juventino Michelangelo Rampulla, passato in questi giorni da Trigoria per studiare i metodi di Luis Enrique. Lippi sbarca in una società che ha già investito 70 milioni sul mercato e in un campionato con tanta voglia di crescere. È pronto a partire, ma non può dirlo. Anzi, addirittura smentisce: «Allenare il Guangzhou in Cina? Non esiste nella maniera più assoluta - dice il tecnico - non c'è assolutamente nulla. Era una voce già uscita dieci giorni fa, ma non c'è stato nessun contatto con la squadra cinese. Mi piacerebbe una nuova esperienza, ma vedremo. Per ora non c'è nulla». Appunto.

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