Luna Rossa riparte all'attacco da Napoli
Cominciacosì, con una paio di frecciate scoccate dal suo patron Patrizio Bertelli, l'avventura di Luna Rossa nella 34ª America's cup di vela. In uno scenario insolito come il Circolo della vela Sicilia «mister Prada» si accende con poco. «Il nostro obiettivo è quello di disputare la finale della Louis Vuitton cup, quella fra gli sfidanti di Oracle, con gli amici Emirates Team New Zealand. Il signor Cayard, dunque, si può accomodare». Lo statunitense aveva criticato lo stretto rapporto di collaborazione fra Luna Rossa e i «kiwi», ma la giuria lo ha convalidato. Bertelli ha anche avuto da ridire sul forfait di Mascalzone Latino dalla sfida, ritenuta troppo costosa. «È la prima volta - ha sottolineato Bertelli - che uno sfidante ufficiale si tira indietro e lo ha fatto un team italiano. Noi, comunque, se cambierà il regolamento, non saremo in gara». L'altra questione riguarda i prossimi America's cup world series, in programma a Napoli la settimana dopo Pasqua. «Potevano farli a Trapani, nello stesso specchio d'acqua che ospitò i Louis Vuitton acts 2005 - è il parere di Bertelli - era tutto bell'è pronto». Per la «sua» Luna è la quarta sfida, forse la più imprevedibile, dal momento che ci si avvicinerà all'evento finale programmato a San Francisco nel settembre 2013 con i catamarani da 15 metri (45 piedi), mentre la finale si disputerà fra scafi lunghi 24 metri (72 piedi). «Non vogliamo fare solo questa Coppa America, per questo costruiremo solo un catamarano e non due. Il nostro budget sarà di 40 milioni: non ci sono più gli sponsor di prima». Gli scafi saranno costruiti a Bergamo, tutto il resto in Nuova Zelanda, ma «solo per una questione di semplificazione, dal momento che vareremo la barca là», ha spiegato lo skipper Max Sirena. Le nuove barche saranno in acqua tra sei mesi circa, ad ottobre.