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Reja contro la difesa «Manca l'attenzione»

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Il2012 della Lazio in trasferta è un calvario: un solo acuto a Verona. Poi esclusivamente delusioni, a volte veri e propri schiaffi. La rimonta subìta da un'Inter in disarmo, i nove gol complessivi presi tra Siena e Palermo, i tre palloni raccolti in fondo al sacco sia a Genova che a Parma. Unica sconfitta «immeritata» quella di Catania, ma non basta a consolare. «Se continuiamo così il traguardo della Champions si allontana», lo ammette Edy Reja. Che poi però, lungi dal fare mea culpa per un approccio alla gara che lascia moltissimo a desiderare - 11 reti subite nei primi quarti d'ora delle partite - scarica tutte le responsabilità sulla sua difesa. Quella titolare, quella che avrebbe dovuto restituire solidità. «Non c'è un problema di approccio - dice il tecnico - ma solo di concentrazione e di attenzione. Abbiamo preso tre gol su palle inattive, sono saltate delle marcature affrontate con troppa leggerezza». Non si dà pace, il goriziano. Nella passata stagione la difesa era il punto forte della sua Lazio. Quest'anno fa acqua da tutte le parti: «Non possiamo permetterci di andare sotto di due gol col Parma, che fa delle ripartenze la sua arma migliore. Peraltro sui calci piazzati sui quali ci eravamo tanto esercitati in settimana». Hanno fatto discutere la panchina di Hernanes («scelta tecnica, ha lo stesso ruolo di Mauri») e il cambio di modulo. Il terzo diverso nelle ultime tre partite. A questo punto della stagione ci vorrebbero sicurezze, la Lazio continua a sperimentare e lo paga sulla propria pelle: «Ma la disposizione in campo c'entra poco - replica Reja - io ho provato con le due punte perché siamo venuti qui per creare qualcosa, non potevamo stare ad aspettare. Per alcuni tratti ci siamo anche riusciti. Purtroppo non siamo stati convinti nelle conclusioni, sia con Mauri che con Kozak». Mancanza di cattiveria. Ma anche di condizione: «Noi non siamo una squadra fisica, abbiamo lavorato sempre più sull'agilità. Se poi aggiungete che ci stanno mancando tanti giocatori, gente come Lulic o Klose, allora è tutto più complicato. Ora arrivano gli scontri diretti, è in quelli che dobbiamo conquistarci la Champions». Difesa da rivedere. Ma anche l'attacco, senza Klose, sta stentando sempre più. Magari con in rosa il Floccari devastante di ieri sera le cose sarebbero potute andare meglio. «È un gran giocatore, lo apprezzavamo anche quando era con noi», dice Reja, che poi sembra maledire la legge dell'ex: «Quest'anno ci gira male. Anche Carrizo a Catania...». Si prova a ripartire. Ma stavolta il bonus errori è finito: «A volte sembra che ci mettiamo ad aspettare gli altri, manchiamo sempre il colpo del ko». Un film già visto.

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