La bufala smascherata
Mentrela Procura di Roma si appresta ad ascoltare gli indagati, il tentato complotto contro i dirigenti romanisti è stato smascherato in diretta tv: ieri sera le «Iene» hanno svelato i retroscena sul falso dossier preparato ai danni del dg Franco Baldini e del consigliere Mauro Baldissoni. I giornalisti Roberto Renga e Giuseppe Lomonaco, Francesco Renga, avvocato e figlio di Roberto, e lo speaker Mario Corsi - ovvero i quattro indagati - hanno contattato la «Iena» Paolo Calabresi per offrirgli delle presunte trascrizioni di sms tra Baldini e Baldissoni e invitarlo a costruirci sopra un servizio. Lo stesso Calabresi ha registrato le telefonate e filmato gli incontri, di seguito i colloqui tra i protagonisti trasmessi ieri. Roberto Renga (con in mano i fogli delle presunte trascrizioni): «Allora, per ora te le leggo perché non te le posso ancora consegnare... perché la persona eccetera devo essere sicuro che non corre rischi... perché ti puoi immaginare le storie che ci sono dietro per avere questo no? Allora ti leggo, è Baldissoni che scrive a Baldini: "Hai visto che caldo che fa ancora?". Le polemiche no? "Sopporta". "Ho parlato con Zic" io penso Zichichi, Luis Enrique "Ma è assurdo quello che è successo". Ecco il primo colpo che m'è preso: "Triplice Fraterno Abbraccio"». Renga legge poi altri messaggi dal foglio. Renga: «"Chiamami stasera su Skype e ne parliamo Triplice Fraterno Abbraccio", "vengo da solo Triplice Fraterno Abbraccio", "Grazie mi è arrivato ci sentiamo dopo aspetta allora ci proteggiamo a vicenda", "È un fratello MV che stava a Londra Maestro Venerabile che stava a Londra", "Lo dico allo Zio" che di solito è il Maestro su Piazza... "Si capisce che attacca me comunque ne parliamo in loggia". "Domani c'è tornata". Sai cos'è la tornata? Io sono andato a studiarmele 'ste cose... è la riunione in loggia, tornata si chiama... Cioè la Roma è nelle mani della massoneria, adesso questo lo hai capito? La cosa è atroce perché si evincono due cose: uno c'è la massoneria, ecco perché la Roma non capivamo no ma perché la Roma agli americani?... Due che c'hanno delle cose terrificanti da nascondere. Calabresi: «Questi sono fogli A4 che posso aver scritto io o mio nipote, su questo non ci piove. Tu però mi dici...». Renga: «No» Calabresi: «Mi dici anche "non posso neanche dirti chi me le ha date"». Renga: «No anche perché chi me le ha date non lo so chi gliele ha date». Calabresi: «E tu sei sicuro di questa fonte?». Renga: «Ci sono troppi riferimenti, si dovrebbero essere inventati tutto… questo viene da dentro, da qualcuno che controlla. È la Digos, è ovvio». Calabresi: «Questi arrivano dalla Digos?» Renga: «Presumo, perché solo… però non c'è scritto sennò sarebbe…». Renga spiega poi come utilizzare i fogli in un ipotetico servizio delle Iene Renga: «Genericamente potrai fare: "Esiste la massoneria nel cacio" ed è già qualcosa, non dirò chi sono ma questi sono due dirigenti che si salutano fraterni amici, fai vedere no, e i numeri non si vedono però vale e non vale…». Calabresi: «Per farlo tu avresti dovuto essere certissimo della fonte». Renga: «Sì ma io lo sono perché sennò… non esiste al mondo che uno…». Calabresi: «Però lo dobbiamo essere noi». Renga: «Eh lo so no ma infatti io sai come lo avrei pubblicato? Fotografato… cancellato facendo vedere col bianchetto cancellato, questi sono i dirigenti del calcio italiano, la massoneria nel calcio italiano che è uno scoop comunque». Calabresi: «E questa è la notizia?» Renga: «È una grandissima notizia». Il giorno successivo Giuseppe Lomonaco telefona a Calabresi. Lomonaco:«La storia secondo me è assolutamente vera, è una cosa grossissima che secondo me poi». Calabresi:«Tu come fai ad essere così sicuro che sia vera?». Lomonaco: «Eh, te lo devo spiegare di persona». Calabresi chiama quindi Renga per capire se le carte di Lomonaco sono le stesse. Renga: «No no, quello che ti dicevo, non ti porre problemi perché io questo ragazzo l'ho incontrato l'altra sera». Calabresi: «Lui mi ha detto che questa cosa gli è stata passata da Mario (Corsi, per cui Lomonaco lavora, ndr), è vero?». Renga: «Sì, sì è vero…veramente io volevo nascondere sempre tutto perché no…». Calabresi: «Sì, siccome me l'ha detto lui». Renga: «Ecco appunto, perché sono ragazzi ancora sono ragazzi… qua è come se fosse un unico gruppo di lavoro ecco diciamo così… un unico gruppo di lavoro». Calabresi raggiunge quindi Lomonaco. Calabresi: «Due fogli sono?». Lomonaco: «Sì allora ce l'ho anch'io… Allora guarda, io ti spiego come siamo arrivati a questa storia… praticamente succede che parte tutto da Mario… succede che praticamente a lui si presentano una serie di persone che gli dicono stai attento a Baldini e stai attento a Baldissoni… più di una volta e vabbè, dopo di che la stessa cosa gliela dice anche Antonello ***** praticamente lui che fa, contatta degli amici»,. Calabresi: «Degli amici?» Lomonaco: «Degli amici suoi che hanno diciamo delle aderenze in persone che lavorano in compagnie telefoniche, e da lì che gli arriva». Calabresi: «Perché Roberto invece mi aveva detto che veniva da Digos questa roba qua». Lomonaco: «No era perché ovviamente è un reato questo no? Tu lo sai meglio di me». Calabresi: «Quindi viene da Digos?». Lomonaco: «No no... c'è l'ulteriore problema che è un reato quindi se uno pubblica queste cose e le diffonde la prima indagine che viene aperta è su come sono state ottenute». Calabresi:«Mario da dove ha la certezza matematica che questa cosa è vera? Dal fatto che lui invece i suoi occhi le hanno viste quelle vere di intercettazioni non trascritte?». Lomonaco: «Eh no, lui ce le ha dal fatto che evidentemente insomma o degli amici che gli volevano fare un favore o lui direttamente ha chiesto ad una persona di fare questa cosa e poi gliel'hanno fornita». Calabresi: «Mario cosa vorrebbe?» Lomonaco: «Eh lui vorrebbe che uscisse questa storia». Calabresi: «E perché?» Lomonaco: «Perché comunque non gli piace che intorno alla Roma ci sia questa gente… poi pure per beghe personali con Baldini e cazzi vari». Calabresi: «Lui ti ha chiesto di venire da noi Iene?». Lomonaco: «No, lui inizialmente mi ha chiamato dicendo "che possiamo fare?". Abbiamo discusso di questa cosa e noi ce l'abbiamo da parecchio tempo in mano... lui poi mi ha detto coinvolgo anche Renga perché ci può dare una mano ed è uno di cui mi fido quindi così… mi rendo conto che è poco per giocarsi la propria credibilità è molto poco...il discorso che si potrebbe fare è quello di sbianchettare i numeri di telefono, sbianchettare tutti i riferimenti e dire alla redazione delle Iene è arrivato questo plico anonimo con queste cose e ci hanno detto che riguardano due dirigenti di una squadra di serie A». Calabresi: «Il giorno che dovessimo fare il servizio Mario vorrebbe comparire?». Lomonaco: «No». Calabresi:«E in radio non la direbbe questa cosa?». Lomonaco: «Cioè dopo la riprenderebbe, non vorrebbe averne la paternità, no». Calabresi: «Non vorrebbe averne la paternità ma dopo batterebbe su questo tasto?». Lomonaco: «È sicuro». Calabresi: «È quello che lui vuole immagino». Lomonaco: «Quello è sicuro sì… devo dirti la verità a me onestamente il presupposto di partenza di questa storia non mi piace tantissimo perché comunque è una cosa… ovviamente illegale e non…». Lomonaco scopre la telecamera e prova a «smarcarsi». Lomonaco: «Senti Paolo ma tu hai registrato qualcosa? Ti ho detto io la percentuale del fatto che possa trattarsi anche di qualcosa di non completamente come è stato raccontato o come mi è stato raccontato io ce l'ho... ma poi io ti ripeto in questa storia io c'entro relativamente». Calabresi: «Vabbè vediamo Mario incontriamoci quando vuole il prima possibile». Lomonaco: «Va bene». Calabresi incontra Corsi. Corsi: «Presi dalla cosa che era bella grossa io poi sono andato a cercare perché è una cosa che comunque è grave e va verificata totalmente... sono andato a cercare questa persona non si è fatta più vedere né sentire era una persona che poi noi conoscevamo a dirti la verità… non si è più trovata perciò si vede che me stava a dì 'na cazzata perché sennò venivi fino in fondo... perciò secondo me c'avevi ragione te o chi l'ha pensato per me questa era 'na cazzata».