Daniele Palizzotto Esame scudetto.
Asuggerire l'importanza dei responsi attesi nel weekend della 30ª giornata - con la Juventus attesa dal difficile impegno casalingo contro il Napoli - è l'analisi del calendario: nelle ultime otto partite il Milan giocherà solo due volte lontano da San Siro (contro Chievo e Siena), potendo contare sul sostegno del proprio pubblico contro Fiorentina, Genoa, Bologna, Atalanta e Novara. Alla penultima giornata i rossoneri affronteranno in «trasferta» il derby con l'Inter, ma a quel punto i giochi per lo scudetto potrebbero già essere fatti. Ecco perché la partita di Catania è così importante per il Milan. Importante, ma molto, molto difficile. Perché la squadra di Montella gioca bene e sta attraversando un ottimo momento di forma (20 punti nelle ultime 11 giornate), ma soprattutto perché la trasferta al Massimino si colloca tra l'andata e il ritorno del proibitivo doppio confronto con il Barça. Uno sguardo ai precedenti degli ultimi anni può far capire il grado di difficoltà della partita di Catania. Nel 2003, tre giorni dopo la semifinale d'andata Champions contro l'Inter e 72 ore prima del ritorno, il Milan perse 1-0 a Brescia. Situazione identica due anni dopo: nei quarti Champions la squadra di Ancelotti pescò nuovamente l'Inter, e fra le due gare fu costretta al pareggio casalingo (1-1) ancora dal Brescia. Nel 2006, infine, il Milan affrontò il Lione nei quarti: doppio confronto concentrato in sei giorni, e nel mezzo la bruciante sconfitta per 1-0 sul campo del Lecce. Vincere a Catania, insomma, sarebbe una (mezza) impresa, nonostante le osservazioni del tecnico etneo Montella («Il Milan è squadra esperta, non credo verrà distratto dall'impegno europeo»). «Dobbiamo affrontare partita dopo partita - ha spiegato l'allenatore rossonero Allegri - Berlusconi non mi ha rimproverato per la gara con il Barcellona, al contrario è rimasto soddisfatto. Ora, però, concentriamoci sula Catania: un risultato positivo è fondamentale in vista della gara del Camp Nou». Di sicuro oggi Allegri dovrà far riposare qualche giocatore: oltre a Thiago Silva, Van Bommel e Inzaghi, non potrà contare su Nesta e Seedorf (a riposo verso la Champions), senza dimenticare i lungodegenti Pato (tornerà oggi in Italia in buone condizioni) e Cassano (sottoposto lunedì alla valutazione medica di una commissione di esperti, primo passo legislativo verso la certificazione all'idoneità agonistica). Dunque a Catania il Milan presenterà una formazione d'emergenza. In difesa possibile il ritorno di Abate, a centrocampo rientra Aquilani e torna a disposizione Merkel, ma il dubbio più grande riguarda l'attacco: con Boateng in panchina, Allegri deve decidere se far riposare anche Ibrahimovic, dando fiducia all'inedito trio offensivo Emanuelson-El Shaarawy-Maxi Lopez. «Il Catania è squadra solida e in ottime condizioni, ma noi ci abbiamo messo un po' per conquistare la testa della classifica e vogliamo rimanerci».