Il Napoli spreca tutto. E Montella vola
Peccatoperché la vittoria del Napoli sul Catania è scivolata via a pochi minuti dalla fine. Un eurogol di Dzemaili e un altro del solito Cavani sembravano aver chiuso i conti, ma un crollo psicologico dei partenopei riapre alla doppia rimonta degli etnei con Spolli e Lanzafame, entrambi su calcio d'angolo. In equilibrio il primo tempo, i ritmi sono blandi e soprattutto il Napoli paga l'assenza di Maggio, giocatore che dà la necessaria profondità per concretizzare quanto di buono ideato. Manca anche la lucidità. L'analisi di Cavani è ancora più dura: «Non abbiamo avuto voglia di vincere e nel calcio moderno appena si molla si viene puniti». Di fronte il Catania non concede spazi ed è arcigno in difesa, anche in otto dietro la linea della palla. Ci vuole l'effetto-sorpresa per sbloccare lo 0-0. Nella ripresa, Mazzarri lo trova in Pandev. Scatenato il macedone che entra per Hamsik e cambia il volto della partita mettendo in difficoltà gli avversari. Verticalizza, dà velocità, serve i compagni, cerca la conclusione e prende un palo. È lui che in qualche modo serve Dzemaili per il suo terzo gol in campionato. Un tiro dal limite dell'area sotto l'incrocio dei pali. Il Napoli cerca il raddoppio e, dopo aver sciupato ancora, arriva grazie a Cavani. Il Matador prima prende il palo a porta vuota, poi favorito da un'incertezza di Spolli, non perdona. I padroni di casa sfiorano il 3-0, ma sono altri legni e palle che sfilano lungo lo specchio della porta. Poi mollano, Fernandez, eccellente da centrale di difesa, chiama il cambio ed è black out da pareggio con un Catania che ha tanta qualità: reti di testa di Spolli lasciato colpevolmente solo in area e di Lanzafame al quale Montella dà il mandato di entrare e segnare. Otto gol su dieci sono arrivati su calci da fermo, una falla che il Napoli non riesce a chiudere. «Abbiamo rovinato la festa. Non siamo ancora una grande squadra» riconosce Mazzarri a fine partita, furioso come Lavezzi al momento del cambio. G. O.