Milan-Roma, destini incrociati

Chi ha cambiato maglia e si ritrova contro i vecchi amici, chi poteva farlo e non ha voluto, dirigenti tentati dalle scrivanie dei rivali, altri divisi da ruggini del passato. Dentro Milan-Roma di sabato c'è un po' di tutto: storie di calcio, intrecci di mercato, battaglie di palazzo. Cominciamo da qui: Franco Baldini da una parte, Adriano Galliani dall'altra, due grandi dirigenti che non si sono mai amati. Appena prima di lasciare (momentaneamente) Trigoria, in una celebre intervista televisiva il dg romanista paragonò l'ad rossonero al mago Woland e Luciano Moggi al gatto trasformista Behemot, che cerca di rubare la partita a scacchi allo stesso diavolo. Il resto della storia si chiama Calciopoli, la vittoria morale di Baldini, la fine di un sistema inquinato e i guai susseguenti per tanti personaggi di potere, Galliani compreso. I due si sono ritrovati a cena insieme l'anno scorso in occasione di Tottenham-Milan di Champions. A tavola c'erano anche Barbara Berlusconi e Fabio Capello: il disgelo è arrivato, ma niente di più. Nel frattempo il Milan ha messo gli occhi su Fenucci, attuale ad giallorosso che è stato un passo dalla società di via Turati. Baldini e Galliani continuano a guardarsi con diffidenza e rispetto reciproci. Il primo invidia al secondo Ibrahimovic. Voleva portarlo a Trigoria quando era giovanissimo, ci è andato vicino, non se ne fece nulla per questioni di soldi. Superato da un pezzo il rimpianto, ora lo anima la speranza che sabato lo svedese si prenda una pausa: è tornato da Torino con problemi alla schiena ma difficilmente Allegri lo risparmierà. Baldini può vantare la primogenitura su un altro asso del Milan, quel Mexes perso dalla precedente gestione a parametro zero e ora colonna della difesa rossonera. Il biondo di Tolosa giocherà per la prima volta contro i vecchi compagni con cui ha condiviso sette anni di carriera. Philippe che marca Totti: strano ma vero, le spiegazioni vanno chieste a chi ha lasciato scadere il contratto del francese senza tentare neppure il rinnovo. Baldini è arrivato a giochi fatti, Sabatini cerca ancora un degno erede sul mercato. Nella Roma di oggi ci sarebbe stato benissimo anche Aquilani, l'altro grande ex della partita. Per poco Luis Enrique non se lo è ritrovato davvero in rosa: negli ultimi frenetici giorni di mercato, prima del colpo-Pjanic, a Trigoria ci hanno fatto più di un pensierino. Ma ormai Alberto aveva scelto il Milan e lì sembra aver trovato finalmente una seconda casa. L'ultimo infortunio alla caviglia è passato e proprio l'altro ieri è tornato in campo in un'altra sfida al suo recente passato con la Juventus. Giusto in tempo per rifilare un calcione a Vucinic: che fosse un avvertimento a De Rossi & soci? Sabato in campo poteva esserci un terzo ex, Cassano, il cui calvario è iniziato al termine della partita d'andata con la Roma all'Olimpico. La sua rivincita se l'era già presa con la maglia della Samp, adesso ha una missione ben più difficile da superare. Sulla sponda giallorossa la sfida di sabato ha un sapore particolare per i due capitani. Totti è stato il pallino di Berlusconi che ha provato in tutti i modi a portarlo al Milan. Non lo ha mai convinto, anzi, in cambio ha ricevuto un trattamento non proprio benevolo: Totti ha segnato dieci gol contro i rossoneri in carriera e dopodomani cerca l'undicesima perla. Sarebbe anche la sua prima rete del 2012 nonché la prima in trasferta in questo campionato. Effetti collaterali del cambio di ruolo. De Rossi è un altro obiettivo svanito del Milan. Il club di Galliani, tra gli italiani, è quello che ha tentato di più il centrocampista prima che firmasse il rinnovo. Daniele ha valutato la proposta ma, nella peggiore delle ipotesi, l'avrebbe comunque messa dopo le offerte del City e delle altre squadre estere. Giocare contro la Roma per lui sarebbe davvero difficile. Sabato potrà chiedere a Mexes cosa si prova.