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Dopo Totti, Viviani.

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«Èun grandissimo onore - riconosce il centrocampista già lanciato in prima squadra - alzare la coppa che per ultimo vinse Francesco. Ho il piacere di allenarmi spesso con lui, inutile che io dica quanto sia grande». Viviani ha tutto per diventarlo. «Luis Enrique ha puntato sin dall'inizio su di me, mi ha fatto esordire in prima squadra e lo ringrazierò sempre». Sul trofeo di ieri: «Ha un sapore particolare, ci tenevamo tantissimo dopo che l'anno scorso andò male con la Fiorentina. Anche allora c'era tanta gente allo stadio e ti tremano le gambe se non sei abituato, stavolta ci siamo concentrati tantissimo e ce l'abbiamo fatta: la festa sarà lunga». Alberto De Rossi è emozionato come la prima volta: «Non so cosa dire - racconta l'allenatore - è una gioia immensa davanti a qualcosa che per noi è incredibile. Un pubblico così c'è la domenica allo stadio, ci hanno trattato da "grandicelli" anche se non lo siamo ancora: ma qualcuno dei miei ragazzi lo diventerà. Purtroppo il Viareggio c'è sfuggito per stanchezza, sarebbe uno spettacolo giocarsi con la Juventus anche la finale del campionato». C'è tempo, adesso è il caso di festeggiare. Eri. Men.

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