La Roma Primavera conquista la Coppa Italia
La Roma Primavera sfata il tabù stadio Olimpico e, a distanza di 18 anni, torna ad alzare al cielo la Coppa Italia. Dopo aver perso nello stadio dei "grandi" sia la finale della passata edizione sia la Supercoppa a settembre, entrambe contro la Fiorentina, i ragazzi allenati da Alberto De Rossi sono infatti riusciti a centrare il successo ai danni della Juventus, riportando così a Trigoria un trofeo che mancava dal 1994, anno in cui un giovanissimo Totti siglò tre reti nel doppio confronto con l'Inter. Per conquistare il titolo, davanti a oltre 20 mila spettatori e sotto gli occhi della dirigenza giallorossa al gran completo (Baldini, Fenucci, Sabatini, e il tecnico della prima squadra Luis Enrique), alla Roma è bastato amministrare il successo per 2-1 della gara d'andata giocata allo Juventus Stadium, firmato dal rigore di Viviani e dall'attaccante ivoriano Tallo. Lo 0-0 finale dell'Olimpico, che premia la Roma e riscatta il ko con la Juventus nella finale della Coppa Carnevale di Viareggio vinta dai bianconeri, sta forse un pò stretto ai padroni di casa, più pericolosi della formazione guidata da Marco Baroni. Le occasioni migliori per sbloccare il risultato sono infatti capitate tutte sui piedi dei giallorossi, vicini al gol nel primo tempo prima con un tiro dalla distanza di Ciciretti deviato sul palo, e poi con un bella conclusione al volo di Politano terminata alle spalle del portiere della Juventus, Branescu, ma annullata dal guardalinee per un dubbio fuorigioco. Nella ripresa da segnalare altre due occasioni sventate sempre da Branescu su Tallo e Nego, e soprattutto la grande chance di riaprire la partita per la Juventus fallita alla mezz'ora dal centrocampista ghanese Chisbah. Un errore pesante che condanna la Juventus e permette alla Roma di festeggiare finalmente davanti ai propri tifosi. Tifosi che però, nel corso del primo tempo, si sono resi protagonisti di un coro offensivo ("Pessotto buttate de sotto") intonato in tribuna Tevere in riferimento al tragico episodio che vide protagonista l'ex difensore bianconero Gianluca Pessotto, attuale dirigente della Juve, nel giugno del 2006. L'unica nota stonata in una serata di festa.