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Fondamentali gli ingressi di Marquinho e Bojan

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Adisagio Lamela nel ruolo di Totti, che non gli appartiene, per fortuna Luis Enrique ha intuizioni felici nei cambi, dà grande vivacità Bojan, ma rivela personalità anche Marquinho. Grandi parate di Frey, in effetti una sola palla-gol vera per il Genoa, traversa di Palacio. Nel complesso, errori in larga misura superiori alle belle giocate, ma intanto la Roma si ritrova a distanza non proibitiva da quel terzo posto che resta ancora un sogno. Uno strano primo tempo a due facce. Tre minuti per il bellissimo gol di Osvaldo lanciato da Greco, preferito a Marquinho, poi partita in mano alla Roma che non perde il vizio di non chiudere i conti, tante le occasioni da gol, belle parate di Frey, talvolta fretta eccessiva di concludere. Negli ultimi minuti, però, deve esaltarsi la linea difensiva per arginare la spinta di un Genoa che non si è mai arreso. Dall'ultima appendice della nona di ritorno si passa direttamente alla Coppa Italia, tra stasera e domani l'ultimo atto delle semifinali di una manifestazione avvilita da tempi sbagliati, da una formula folle, da incertezze perfino sulle date di ogni turno. Esercita un fascino relativo la sfida tra Napoli e Siena, verdetto in apparenza scontato nonostante la misurata vittoria dei toscani all'andata. Domani sera gli azzurri, fuori dall'Europa, avranno le motivazioni giuste per garantirsi la finale dell'Olimpico, sperando di portare in bacheca un trofeo, anche se non particolarmente prestigioso. Troverà una prima della classe, l'altra finalista sarà o la Juventus o il Milan, di fronte a stasera Torino, con i padroni di casa chiamati a difendere il prezioso successo del Meazza, affidandosi a un Del Piero fin qui poco utilizzato, certo per Alex non sarà la stessa cosa avere a fianco Borriello o Vucinic, se quest'ultimo verrà risparmiato per l'Inter. Anche se di questi tempi il confronto con la squadra di Ranieri è lontano dagli equilibri dei comuni giorni di gloria. Allegri non intende invece rinunciare a Ibrahimovic, da verificare se con El Shaarawy o Maxi Lopez. Difficile attendersi indicazioni sugli sviluppi del duello di vertice, destinato a protrarsi fino agli ultimi fuochi.

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