Ora tocca alla Roma.
Unavittoria consentirebbe ai giallorossi di salire a -4 dal quarto posto occupato dalla Lazio, a tre lunghezze dall'accoppiata Udinese-Napoli che ieri si sono reciprocamente frenate, oltre a guadagnare altri due punti su un'Inter alla deriva. Uno scenario impensabile fino a un paio di settimane fa. Magie di un campionato più scarso che pazzo, con sei squadre a giocarsi i posti per l'Europa. Tra loro solo il Napoli ha un altro impegno da onorare: la semifinale di Coppa Italia mercoledì con il Siena. In caso di rimonta azzurra (2-1 per i toscani all'andata) il sesto posto si trasformerà in un biglietto per l'Europa League. Alla Roma rimangono undici partite da giocare, di cui sei in casa e cinque in trasferta, dieci per tutte le altre, tanti scontri diretti ancora in calendario, comprese le visite di Udinese e Napoli nell'Olimpico giallorosso. La tentazione di fare calcoli è forte e non risparmia nessuno. Ancor di più nella città che non conosce le mezze misure: sembrava tutto finito dopo il derby, adesso si torna a sognare l'ingresso in Champions dopo aver letto un calendario non esattamente spaventoso. Sul campo i giallorossi hanno dato un primo segnale di vita a Palermo ma stasera devono dimostrare che non si trattava soltanto di un moto d'orgoglio. «Pensiamo solo al Genoa» l'avvertimento di Luis Enrique nella conferenza anticipata a sabato, ribadito ai suoi ieri mattina a Trigoria prima della rifinitura. Lo spagnolo sa di avere tra le mani una squadra inaffidabile e incapace di trovare un briciolo di continuità, inutile e pericoloso guardare più avanti della partita di stasera. Un esame da non fallire. Contro i rossoblu di Marino non ci sarà Totti e i precedenti di questo campionato dicono che è un bel problema:sei vittorie e due sconfitte l'inglorioso score nelle otto partite giocate senza il capitano che tornerà disponibile sabato prossimo a San Siro nella sfida contro il Milan. Oggi spetterà a Lamela sostituirlo, nel ruolo che gradisce di più. Sarà soprattutto la sua partita, in cui sfiderà a distanza l'argentino del Genoa Palacio, pericolo numero per la difesa e desiderio insoddisfatto del mercato estivo. Ma sarà anche l'occasione per testare la forma fisica e nervosa di Osvaldo, al rientro dopo la squalifica di Bergamo, il livello di fame dell'incontenibile Borini, la tenuta di Kjaer e Josè Angel davanti al pubblico di casa, i progressi di Marquinho, se giocherà. La Roma dei giovani, insomma, quella che dovrà dimostrare di meritarsi la conferma da qui alla fine del campionato in vista di un mercato che porterà ancora rivoluzioni nella rosa. Società e tecnico dopo il ko con la Lazio hanno chiesto a tutti di non mollare provare a inseguire almeno un posto in Europa League. La classifica dice che si può, anzi, si deve. Il campionato aspetta tutti.