Giada Oricchio Disfatta rossa a Melbourne.
Ilcampionato della Ferrari sembra essere una scalata al K2. Alonso in sesta fila, dopo esser finito nella ghiaia per un suo errore (ha pizzicato l'erba umida e scivolosa e si è arrabbiato con gli steward che non l'hanno spinto in pista) nella Q2 che non gli ha permesso di lottare, si fa per dire, per la pole, e Massa sedicesimo. Se lo spagnolo ha dato la sensazione di poter far qualcosa, il brasiliano è stato un autentico disastro. Ha girato regolarmente senza ottenere grandi tempi e solo grazie a uno sbaglio di Raikkonen ha artigliato la seconda eliminatoria. Preoccupati i ferraristi. Alonso ha parlato quasi in falsetto, più che sorridere, sembrava digrignare i denti. «Non c'è niente di cui essere soddisfatti, dobbiamo recuperare e lavorare 25 ore al giorno. Non so se potevo migliorare il mio giro. Pole? Sono primo di due, cioè davanti al mio compagno, più di così non è possibile. Siamo a un secondo dai primi, valiamo il 12° posto, ma adesso pensiamo alla gara». Vuole la soluzione a tempo di record per non perdere troppo terreno. Due gare al massimo, poi o la rimonta o una frustrante passerella in giro per il mondo fino a novembre. Peggio Massa. «Non avevo grip, difficilissimo trovare il bilanciamento sia con le dure che con le soft. Dalla Spagna a qui la macchina è peggiorata e la pista non ci aiuta». Anche secondo i boss della Pirelli che prevedono strategie a due o tre soste, la principale difficoltà per il Gp inaugurale (via alle 7 diretta su Rai1) sarà trovare il giusto set up per una buona trazione, ma detto questo è probabile che in Ferrari stiano già rimpiangendo il licenziamento di Aldo Costa, l'ingegnere, che passato alla corte di Ross Brawn e della Mercedes, ha contribuito a riportare in alto Schumacher, quarto e miglior qualifica da quando è rientrato, e a piazzare Rosberg in settima piazza. La prima fila è tutta McLaren. Non succedeva da Valencia 2009: strepitosa pole di Hamilton (l'unico sotto l'1'27), ventesima in carriera, e secondo Button. A Lewis, nel mirino della Mercedes per il prossimo anno, i ritrovati affetti regalano qualche decimo in più. «È fantastico iniziare così, prevedo una corsa intensa e con diversi colpi di scena». La sorpresa negativa è la Red Bull. Presto per dire se le ali sono diventate di cera, ma stupisce vederle quinta con Webber e addirittura sesta con Vettel che minimizza. «Non sono preoccupato». C'è altro di nuovo in questa stagione: Grosejan, terzo, rientra in F1 e si rilancia subito grazie alla Lotus, Maldonado che con il binomio storicamente vincente Williams-Renault entra nella top ten, così come Hulkenberg della Force India e l'italo australiano Ricciardo su Toro Rosso. Non chiamiamole più scuderie di seconda fascia, hanno messo tutte un piede in paradiso.