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di Gianfranco Giubilo Non ha intenzione di fermarsi, il Milan, l'incubo del sorteggio europeo e un organico decimato non lo distraggono dai suoi compiti istituzionali.

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Golmangiati a parte, alla capolista manca un altro chiaro rigore: procurato, come il primo, da Zaccardo, Banti si muove a compassione e chiude gli occhi, non contento in tribuna Berlusconi, tornato in trasferta dopo lungo tempo. E così i rossoneri hanno potuto concedersi una cena festosa e le poltrone per curiosare su quanto avrebbero fatto i diretti rivali, obbligati a recuperare sette punti. Oltre a tutto, in un ambiente storicamente ostile come il Franchi di Firenze, città che stenta a cancellare il ricordo di antiche ingiustizie, quando le auto circolavano mostrando lo stesso cartello: «Meglio secondi che ladri». Ma un fantastico Vucinic, che a Roma qualche genio aveva indotto all'addio, ispira e risolve, ancora un palo e un bellissimo gol, poi Cerci combina una castroneria colossale e i viola, già orfani di Behrami e Jovetic, restano in dieci. Dopo il raddoppio di Vidal e la testata vincente di Marchisio, su assist del montenegrino nella ripresa, è già il momento dei titoli di coda, anche Pirlo e Padoin segnano, ma ormai era già pura esibizione. Una Juventus tornata ai massimi livelli, come si era vista a Genova, resta a quattro lunghezze dalla vetta, ribadisce che i giochi per il tricolore sono tutt'altro che chiusi. Come nella precedente occasione, sabato da vertice e notturna domenicale da promozione europea: dopo, però, che la Lazio avrebbe dovuto difendere il suo terzo posto solitario dalle insidie del Massimino, contro un Catania in robusta serie positiva e un Vincenzo Montella che, smentite a parte, pensava anche al suo passato romanista. Ancora pesanti deficienze di organico per Edy Reja, che confida in una positiva reazione dopo la sciagurata parentesi contro il Bologna. Consola parzialmente il ritorno di Brocchi, prezioso tuttavia per compensare le squalifiche di Matuzalem e Gonzalez, ma gli esterni di difesa Konko e Radu mancheranno ancora. Confronto diretto tra le due quarte classificate, Udinese e Napoli, che nella notte del Friuli tenteranno di scacciare i fantasmi della comune delusione europea per puntare con convinzione al terzo posto.

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