Champions, lacrime napoletane
La Champions trasforma i sogni in incubo. Allo Stamford Bridge si arriva ai supplementari e prevale l'azzurro, quello inglese purtroppo che gela i 5.000 tifosi partenopei sugli spalti. Il Chelsea non si arrende mai e fa valere tutta l'esperienza internazionale di una squadra che per la nona stagione consecutiva supera gli ottavi, ultima inglese rimasta nella Coppa. Al Napoli resta una prova di grande personalità e tanti interrogativi su quei 4 schiaffi. Mazzarri si era lamentato molto per i gol subiti dal Cagliari, sottolineando che simili errori con il Chelsea non erano ammissibili. Purtroppo sono stati commessi. Non ci sono sorprese nel Napoli dei titolarissimi e dei tre tenori che partono senza timori reverenziali. Ma al 36' arriva un primo cambio, forzato e non tattico: Dossena per Maggio che esce per una forte contusione alla tibia. Un infortunio che complica le ripartenze degli uomini di Mazzarri. Di Matteo si affida in difesa all'esperienza di Terry e preferisce David Luiz a Cahill, troppo lento. In avanti conta sulla velocità di Mata, l' agilità di Sturridge largo a sinistra e soprattutto la fisicità di Drogba. E in effetti l'ivoriano è il mattatore insieme a Ivanovic che con i suoi inserimenti sulla corsia destra è una dolorosa spina nel fianco. Il gioco inglese latita, è tutto possesso palla e lancio lungo a cercare il possente Drogba. Ai napoletani non bastano trenta minuti ad altissimo livello: costruiscono ma non concretizzano le occasioni avute. Un torto che pagano carissimo, lo pagano con Drogba che di testa su cross di Ramires supera De Sanctis. Ancora una volta il Napoli viene punito alla prima disattenzione difensiva, di Aronica. 37 gol in 71 partite di Champions per l'attaccante di colore. Gli ospiti sbandano, ma si ricompattano. Una grande iniziativa di Inler permette a Cavani di trovarsi davanti a Cech, ma angola troppo il tiro. Sul finire del primo round arriva anche un prodigioso salvataggio di Cannavaro. Al 3' della ripresa evapora il vantaggio costruito al San Paolo. Uno svarione di Campagnaro per un corner evitabilissimo. Un vero e proprio regalo se si pensa alla bravura dei Blues su palla inattiva. E infatti arriva il raddoppio di Terry, un gol d'oro. Ma che pasticcio tra l'argentino e De Sanctis (alcune sue parate però sono strepitose). La partita è uno spettacolo per cuori forti. Sull'orlo dell'infarto per i napoletani quando il leone Inler, eccellente in fase di interdizione insieme a Gargano, segna il pesantissimo 2-1. Da fuori area come contro il Villarreal. Stranamente la squadra di Mazzarri si rilassa, un fallo di mano di Dossena in area è un altro cadeau. Vorremmo poter dire ingenuo, è invece colpevole perché impedisce alla sua squadra di chiudere la pratica nei novanta minuti e perché ripetuto qualche minuto dopo. Per fortuna l'arbitro non vede. Rigore realizzato da Lampard che a un quarto d'ora dalla fine pareggia il risultato dell'andata. Una gara infinita che va ai supplementari con giocatori sfiniti dalla fatica. Torres, entrato per Sturridge nel secondo tempo, non approfitta di un'uscita a vuoto del portiere napoletano. C'è tempo per vedere un Cavani strepitoso in fase di copertura e un ennesimo disastro su calcio da fermo. Ancora numero di Drogba e il destro di Ivanovic qualifica il Chelsea. Il difensore ha nel suo dna il tiro, come è possibile lasciarlo solo? Entrano Pandev e Vargas per riacciuffare la speranza. Finisce con l'abbraccio di esultanza tra Di Matteo e Drogba.