Alonso rilancia la Ferrari
Sulcircuito di Melbourne si sono svolte le prime prove libere del Mondiale 2012, ma i riscontri cronometrici importanti arriveranno con le qualifiche (domani mattina alle 7 su Rai2 e start alla stessa ora domenica su Rai1). Sei i piloti iridati al via con il rientro di Raikkonen, sempre uguale a se stesso, tanto spiazzante nelle risposte da riuscire simpatico. La sua Lotus è attesa alla conferma dopo i brillanti test invernali, non punterà al titolo, ma darà filo da torcere a tutti. Chi ha ancora molta fame è Vettel: vuole conquistare il tris consecutivo. Come Schumacher e Fangio, ma, se dovesse succedere, sarebbe un record nel record, ha appena 24 anni. Basti pensare che, con rara eleganza, ha ricordato: «Quando ero piccolo avevo in camera il poster di Schumi, crescendo l'ho sostituito con quelli di un altro tipo, non so se mi spiego». Se per la Red Bull l'obiettivo è obbligato, lo è ancor di più per chi insegue da due anni. La McLaren con Button e soprattutto Hamilton, chiamato al riscatto dopo una stagione in cui spesso ha fatto del male a se stesso e agli altri, e ovviamente la Ferrari. Un tantino confusa. Prima Alonso ha suonato l'allarme flop e tutti dietro a dire che aveva ragione, tranne Massa che crede nel podio in Australia. Ma ormai è chiaro che il brasiliano segue percorsi tutti suoi. Poi, a ridosso del semaforo verde, lo spagnolo cambia idea: «Non siamo al 100 per cento. La nostra vettura è molto innovativa, non è un'evoluzione delle precedenti. Dobbiamo lavorare tanto, ma il fatto che nei test non abbiamo raggiunto i nostri obiettivi non vuol dire che siamo più lenti degli altri. Siamo uniti, possiamo vincere e puntare al titolo». Figliolo caro, deciditi! Il ritrovato (o inevitabile?) ottimismo dell'asturiano deriva dall'enorme potenziale della F2012: «Sicuramente le curve veloci sono un nostro punto forte, così come la capacità di tirare fuori subito il meglio dalle gomme, al primo giro». Il punto debole sono quindi le curve lente dove occorreva l'orientamento degli scarichi disegnato all'inizio, ma surriscaldava i pneumatici e hanno dovuto cambiarlo in fretta e furia perdendo decimi preziosi ancora non ricollocati. Chi non crede alla crisi Ferrari è Niki Lauda: «Esagerano. Non sono messi male come dicono. Quello che so è che la McLaren e la Red Bull sono molto simili con la Mercedes vicina». Per fortuna è il momento della verità, queste parole le porterà via il vento di Melbourne.