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Il Milan fa prove tecniche di fuga

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Inizio spumeggiante, poi i rossoneri si siedono patendo il ritorno del Lecce

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DimenticatiLondra e i malumori che ne erano seguiti nonostante la qualificazione ai quarti, i rossoneri sorridono: se non è fuga poco ci manca, anche se Allegri chiederà ai suoi di rimanere ugualmente con i piedi ben piantati per terra. Forse anche per dimenticare le scorie post-Arsenal, il Milan parte a spron battuto, mettendo ripetutamente in difficoltà il Lecce con un gran movimento. Ibrahimovic e Robinho non lasciano punti di riferimento, permettendo a Muntari e soprattutto a Nocerino inserimenti pericolosi. Da uno di questi, dopo lo scambio ad alto tasso tecnico Robinho-Ibrahimovic, Nocerino trova il nono gol stagionale complice anche una deviazione di Miglionico. Esattamente l'avvio che Allegri sperava, anche perché il Milan regala spettacolo e crea altre opportunità, sfruttando la spinta di Abate sulle fasce: ci provano Nocerino, Emanuelson, Ibra sfiora il gol da cineteca con un pallonetto dalla linea di fondo, Robinho dopo essersi fatto spazio tra Oddo e Miglionico. Il Milan forse pensa che sia tutto sin troppo facile e cala i ritmi, con il Lecce (senza lo squalificato Cosmi, in panchina Palazzi) che timidamente si affaccia dalle parti di Abbiati. Il brivido giallorosso arriva dal mobilissimo Muriel, servito da Bojinov alle spalle di Bonera: alto di poco. È un campanello d'allarme, perché il Milan comincia a indispettire il proprio pubblico (che prima del fischio d'inizio ha ricordato del tifosissimo rossonero Marco Simoncelli - che scomparve a poche ore da Lecce-Milan - con un lunghissimo applauso) con giocate poco concrete specie in Ibra e Robinho. Al rientro dagli spogliatoi, Lecce col 4-4-2 senza Oddo (brutta prova) ma con Obodo. Sussulto Bojinov: Abbiati salva in due tempi. Forse la stanchezza accumulata all'Emirates si fa sentire, il Lecce prende coraggio e guadagna metri, ma il Milan ha un fuoriclasse assoluto come Ibrahimovic che risolve da solo le partite. Sulla sponda di Emanuelson, lo svedese fa partire un destro di rara forza e precisione per il 2-0 che distrugge le speranze leccesi.

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