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Maradona al Fisco: non sono un evasore

Diego Armando Maradona

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Non sono un evasore, e voglio chiarire con il fisco italiano per riabbracciare Napoli che mi manca. Così, in sintesi, Diego Armando Maradona, con una lunga doppia intervista, televisiva a Sky e sul Mattino, lancia un appello per tentare una composizione dell'annosa vicenda che lo vede 'evasore fiscalè ufficiale con un conticino in sospeso da 40 milioni di euro ed annuncia contatti a brevissimo tra il suo legale ed il direttore dell' Agenzia delle Entrate, Attilio Befera. Ma, questa volta la palla lanciata dall'ex campione cade dal vuoto e di lì a breve fonti dell'amministrazione finanziaria che seguono da vicino la vicenda del Pibe de Oro fanno sapere che non c'è nessun incontro in vista tra Maradona (o il suo legale) e il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera. Nessun contatto, inoltre, sarebbe al momento in corso con i vertici di Equitalia che stanno gestendo il recupero del credito vantato dallo Stato italiano nei confronti del campione. Maradona ha con il fisco italiano un forte «debito» dovuto agli accertamenti fiscali del passato. Nel 2010, quando gli è stato pignorato da Equitalia l'orecchino con diamanti che poi è stato venduto all'asta per 25.000 euro, l'erario vantava nei suoi confronti crediti per circa 37 milioni di euro: 13 milioni di imposte e il rimanente per interessi e sanzioni. Il debito è però lievitato di 3.000 euro al giorno per gli interessi e ora l'ammontare complessivo si aggirerebbe appunto attorno ai 40 milioni di euro. Bocche cucite negli ambienti dell'amministrazione finanziaria sull'ultimo intervento del calciatore, ma - come è avvenuto nel passato - è facile comprendere che difficilmente ci potrà essere un trattamento diverso da quello di altri contribuenti. Equitalia lo aveva già detto nell'ottobre 2010, quando i tifosi - e anche il calciatore Salvatore Bagni («verrà senza orecchino ed orologio così non possono pignorargli niente») - avevano cercato di organizzare allo Stadio San Paolo di Napoli una festa per i 50 anni di Maradona «Le somme che Diego Maradona deve al Fisco perchè ha evaso e che Equitalia tenta di recuperare - scrisse allora la società pubblica in un comunicato - sono soldi che l'ex campione argentino deve allo Stato italiano, quindi a tutti i cittadini, compreso il signor Bagni». Al di là delle parole, infatti, Maradona ha più volte cercato di dribblare quanto dovuto. Nel passato, durante un passaggio in Italia, gli era stato confiscato un orologio, venduto all'asta per undicimila euro ed acquistato da alcuni tifosi napoletani. Inseguito dal fisco, che è riuscito a pignorargli parte del compenso Rai, aveva nel 2007 interrotto la partecipazione alla trasmissione Ballando con le stelle. Due anni dopo a Merano, durante l'arrivo in Italia, l'unica cosa pignorabile era stato l'inseparabile orecchino con brillanti. Dopo questo episodio il campione, attraverso il suo legale, ha anche tentato senza riuscire nel suo intento di contestare formalmente le cartelle, parlando di difetti di notifica e di prescrizione: un tentativo di fare un gol al Fisco che non avrebbe sortito alcun effetto.  

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