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Lobont 6 Brutto da vedere, talvolta goffo, ma tutto sommato efficace.

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Conil pugno devia la botta di Mantovani in angolo. Nella ripresa recupera a un suo errore in uscita parando su Miccoli e si fa trovare pronto sul tentativo di Munoz da fuori area. Rosi 6 Sfrutta lo spazio che il Palermo gli lascia e appena può affonda il colpo. Dietro, tra chiusure convincenti e qualche titubanza, nel complesso se la cava. Kjaer 7 Sarà l'aria di Palermo, dove ha giocato per due anni, fatto sta che il biondo ritrova all'improvviso sicurezza. Concentrato, non si fa spaventare da Budan ed Hernandez ed è padrone dei palloni alti. Heinze 6.5 Colpito duro al costato, stringe i denti e aiuta Kjaer a difendere il fortino. Nel primo tempo il lavoro è poco, poi gli tocca sfoderare tutta la sua esperienza per respingere gli attacchi del Palermo. Josè Angel 7 Ha tanto spazio e lo sfrutta. In tandem con Lamela asfalta il Palermo su quel lato e, per una volta, la sua prestazione è quasi impeccabile anche in fase difensiva. Un altro passo in avanti di un giocatore in crescita Gago 6 Segue l'andamento della Roma: lucido e diligente nel palleggio per tutto il primo tempo, poi si smarrisce e perde qualche pallone di troppo. Rialza la testa nel finale. De Rossi 6 Gioca un primo tempo di grande spessore. Uomo ovunque, piazza chiusure e dà una grande mano alla difesa che infatti non soffre quasi mai. Meno bene nella ripresa e si vede: appena cala il suo contributo la Roma perde la bussola e si fa schiacciare. Totti 6 Gioca da trequartista puro, smista palloni e non tira mai in porta. Prezioso nel finale quando la paura prende il sopravvento nella testa di molti suoi compagni. Lamela 7 Dal suo piede magico nasce l'azione da tre punti: delizioso l'assist per il gol di Borini. Ritrova fiducia e si regala altre giocate che solo per sfortuna o scarsa lucidità non riesce a trasformare in gol. Esce stremato. Marquinho 6 Dentro nel finale in una Roma in apnea. Aggiunge un po' di corsa e sfiora il raddoppio. Bojan 5.5 Luis Enrique gli lascia ancora una volta le briciole. Spreca un contropiede. Luis Enrique 6 Mette in campo una squadra più attenta che per un'ora fa un figurone. Nel finale riemergono i soliti difetti su cui deve continuare a lavorare. Alessandro Austini

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