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I meriti laziali e l'amarezza «silenziosa» dei giallorossi

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Haespresso, il tecnico, l'auspicio di poter giocare un derby in parità numerica, ormai se ne potrà parlare nella prossima stagione, nessun dubbio sulla possibilità che l'asturiano venga confermato sulla panchina giallorossa. La giornata può essere considerata negativa soltanto perché ha cancellato, forse in via defintiva, gli obiettivi che erano nei sogni dei tifosi, il terzo posto è ormai a dieci punti: saldamente in mano ai cugini, ma con l'interferenza di altre squadre di buon livello. Tra le quali manca ancora l'Inter: vede le streghe sul doppio vantaggio del Catania, la riporta in corsa una papera di Carrizo, poi pareggia Milito, ma la squadra di Montella ha perso una grande occasione, mancando il colpo del k.o. e calando alla distanza. Da apprezzare anche la reazione alla fulminea disavventura, che aveva prodotto il pari di Borini, prima che nella ripresa una maldestra interpretazione difensiva su calcio piazzato consentisse a Mauri la girata vincente. Poi la Lazio si è saggiamente attestata a garantirsi tranquillità, mentre la Roma pagava il suo debito alle energie spese con l'uomo in meno. L'atteggiamento ha prodotto almeno un altro paio di clamorose occasioni da gol, sciupate da Hernanes (tra l'altro il migliore dei suoi, con Matuzalem) e Mauri. Soltanto il doppio giallo a Scaloni, a giochi ormai quasi fatto, ha regalato qualche palpito di speranza alla Curva Sud, urlo strozzato quando il colpo di testa del capitano è finito a un soffio dal palo. Per il resto della giornata, evidentemente stregata per i colori giallorossi, si è messo nei guai il Lecce, fermo sul pareggio contro il Genoa mentre vincevano il Siena e la Fiorentina, due dirette concorrenti nella corsa a una salvezza che diventa sempre più problematica. E non ha steccato il Bologna, nella giornata dedicata al ricordo del tifoso Lucio Dalla, che aveva mobilitato la città per un addio commovente. Al Novara, a lungo tenuto vivo dai miracoli di Ujkani, un punto sarebbe servito davvero a poco.

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