L'«aiutino» non basta Juve frenata dal Chievo
Gol in fuorigioco di De Ceglie, Dramè pareggia
Nellagiornata in cui il Milan espugna con autorità l'ostico campo di Palermo, a Torino i bianconeri non vanno oltre un modesto 1-1 contro il Chievo e ora guardano con preoccupazione la classifica: per agganciare e anzi scavalcare rossoneri (indietro negli scontri diretti), mercoledì prossimo la Juve è obbligata a vincere il recupero contro il Bologna. Perso per squalifica Vidal ed evaporata l'ipotesi Del Piero, Conte torna al prediletto 4-4-2 con Padoin e Giaccherini esterni di centrocampo e il ritorno dall'inizio della coppia offensiva Matri-Vucinic. La nuova impostazione tattica, però, non risolve d'un tratto i problemi emersi nella gara di San Siro: i bianconeri corrono, pressano, aggrediscono gli avversari, ma non riescono a far gol con facilità. La colpa, sia chiaro, non è solo degli attaccanti. Certo Vucinic troppo spesso si assenta dal gioco, un lusso insostenibile per la Juventus: il montenegrino è uno dei pochi bianconeri capaci di saltare l'uomo e creare superiorità, come dimostra tra il 28' e il 30' allarmando la difesa del Chievo con due conclusioni pericolose benché imprecise. Senza Vucinic, la Juve può solo affidarsi al genio di Pirlo e alle accelerazioni di Giaccherini: troppo poco per impensierire Sorrentino, chiamato in causa per la prima volta al 40' da una bella conclusione di Padoin. A quel punto, per la verità, la Juventus aveva già trovato il vantaggio. Il primo gol in serie A di De Ceglie, del resto, non è figlio di una trama organizzata, ma di un calcio piazzato: la deviazione di Chiellini sull'insidiosa punizione battuta da Pirlo è imperiosa ma sfortunata, la ribattuta del laterale sinistro bianconero dopo la respinta del palo è precisa, benché viziata da una leggera posizione di fuorigioco. Altro materiale per alimentare le infinite polemiche. E così alla fine del primo tempo il Chievo si trova indietro nonostante una partita organizzata. Nella ripresa, però, il match cambia. Prima ci prova Acerbi con una punizione sventata da Buffon, poi Di Carlo manda in campo Moscardelli e ottiene le risposte desiderate. L'attaccante di Mons prima ci prova da fuori e di testa, poi semina il panico sulla fascia destra e serve al terzino Dramè (vicino all'espulsione pochi minuti prima) l'assist del meritato pareggio al 76'. Conte manda in campo Del Piero, ma l'unico acuto porta la firma di Pirlo al 91': Sorrentino si supera, il Milan ringrazia.