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Ibra-show, il Milan cala un poker a Palermo

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Zlatan Ibrahimovic

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Una "passeggiata di salute". Può sintetizzato così, senza tanti orpelli, il "blitz" del Milan a Palermo. Sfoderando un Ibrahimovic grandi firme, una disarmante solidità, una condizione di forma invidiabile, riproponendo equilibri consolidati in ogni zona del campo, il Milan (schierato con il lutto al braccio per ricordare un vecchio dirigente, Carlo Montanari, morto a 88 anni) "passeggia" sul Palermo e continua a duellare a distanza ravvicinata con la Juve per lo scudetto. Una tripla griffe di Ibra, al rientro dopo la squalifica rimediata per lo schiaffo ad Aronica, nella sfida contro il Napoli, permette ai rossoneri di sfatare il tabù del Barbera che, dal 2006, ossia dai tempi di Kakà, Pirlo e Ancelotti, non li vedeva vittoriosi. Lo svedese è stato letteralmente devastante, caricandosi sulle spalle la squadra, realizzando il realizzabile, ma va detto che il Palermo ci ha messo molto del suo per agevolare il compito ai campioni d'Italia. Una serie di errori in fase difensiva (o forse sarebbe meglio dire di disimpegno) hanno creato i presupposti per un successo fin troppo comodo, e comunque meritato, della squadra di Allegri che ha sofferto solo in qualche fase il gioco dei padroni di casa; nelle ripartenze, però, è stata incontenibile, devastante, con Robinho, Emanuelson e Abate sempre propositivi, concreti e in alcune occasioni travolgenti. Allegri lascia a riposo Van Bommel e piazza Ambrosini davanti alla difesa, con Nocerino a destra e Muntari a sinistra. Bonera affianca Thiago Silva in difesa, mentre Yepes finisce in panchina. Nel Palermo, Mutti è costretto a rimodulare la difesa (assenti Silvestre e Balzaretti), arretrando Migliaccio, inserendo a destra Munoz e spostando Pisano a sinistra, in luogo dello squalificato Balzaretti. Grinta, coraggio e dinamismo non mancano ai rosanero, che devono però incassare la partenza a razzo del Milan, al tiro con Ibra al 4' (respinge Viviano e, sul successivo cross di Abate, salva Migliaccio quasi sulla linea di porta), Emanuelson al 5' (a lato) e al 7' (parata di Viviano). Il Palermo si scuote al 12', con un'incursione di Barreto, il cui tiro finisce fra le braccia di Abbiati. Al 21' i rosanero consegnano - chiavi in mano - il gol dell'1-0 al Milan e Ibra ringrazia, fulminando da distanza ravvicinata Viviano, dopo un clamoroso errore di Mantovani che deposita il pallone sui piedi di Robinho, in fase di disimpegno. Il Palermo reagisce, nonostante la doccia gelata, e cresce, impossessandosi della metà campo avversaria, riversandosi nell'area del Milan, che tuttavia regge bene l'impatto. Nasce da flipper in area il contropiede che porta al 2-0 del solito Ibra, questa volta innescato da Emanuelson. Il pallone calciato dallo svedese beffa Viviano, apparso poco attento. Ibra cala il tris al 35', questa volta con un'invenzione dalla distanza: un tiro forte, tagliente e preciso, che non lascia scampo a Viviano e s'insacca nell'angolo a mezz'altezza alla sinistra del portiere del Palermo, sorpreso dalla parabola velenosa. Ibra potrebbe firmare anche il poker già nel finale del primo tempo, ma Viviano salva di piede; nella ripresa deve ripetersi al 3' e al 7', per evitare che il bottino personale di Ibra diventi ancor più pingue. Il 4-0 lo firma invece Thiago Silva, di testa, con un gol che ricorda quello realizzato al Camp Nou, in Champions, contro il Barca. Il cross è di El Shaaravy, il cui impatto con la partita anche questa volta è positivo. Il Palermo non si arrende e sfiora il gol della bandiera con una bella combinazione Miccoli-Barreto, ma il centrocampista sbaglia una facile conclusione, mandando il pallone a stamparsi sul palo. Nel finale Inzaghi sfiora la cinquina, ma viene fermato per un inesistente fuorigioco.  

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