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Simone Pieretti Il genovese Cristoforo Colombo oltrepassò l'oceano per scoprire l'America facendo una grande scoperta, il ct Prandelli ha ospitato a Genova gli Stati Uniti per scoprire l'Italia.

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Queisignori che un tempo giocavano soltanto a basket, hockey e football americano, e che praticavano il «soccer» in maniera pessima e sprovveduta, impartiscono agli azzurri una lezione di calcio senza precedenti. Oggi l'America del calcio siamo noi: per la prima volta in centodue anni di storia, la nazionale italiana cede il passo agli Usa. L'Italia, nell'ultima amichevole prima degli Europei, mostra tutti i difetti: gioco piatto, senza profondità, senza giocatori in grado di fare la differenza. Con Cassano e Giuseppe Rossi ancora indisponibili, si punta tutto su Matri e Giovinco: ed é una scommessa che non paga. Alzi la mano chi - durante la partita - non ha pensato a Balotelli, lasciato a casa per motivi disciplinari. Alla fine, i cadetti in alta uniforme di Prandelli, perdono, e perdono male. Anche se la partenza era stata incoraggiante. La cronaca: al 4' Maggio affonda sulla destra e mette in mezzo, Thiago Motta prova la conclusione al volo, Howard si salva d'istinto respingendo con i piedi. Dall'altra parte Shea ci prova con un diagonale sbilenco che sfiora il palo. Gli azzurri insistono: al 19' Giovinco arresta e calcia di prima intenzione trovando la pronta risposta del portiere statunitense. Al 25' Matri sfrutta l'ennesimo suggerimento di Giovinco, e mette dentro, ma la sua posizione é irregolare. Dieci minuti dopo Criscito prova un sinistro dal limite che Howard controlla senza affanni. Il ritmo di gioco ora é meno intenso, gli Usa hanno l'opportunità di uscire dalla propria metà campo guadagnando metri. Al 37' Buffon respinge agevolmente un destro su punizione di Dempsey, poi il capitano azzurro é ancora protagonista di un'uscita coi pugni successiva a un calcio piazzato battuto dalla trequarti. La difesa guidata da Barzagli controlla senza correre rischi, bene Ogbonna alla sua prima da titolare. Allo scadere un sinistro dal limite di Thiago Motta impegna ancora Howard, ma al rientro negli spogliatoi la porta delle due squadre é ancora inviolata. Nella ripresa Prandelli inserisce Chiellini e Montolivo togliendo Criscito e Nocerino: Ogbonna si sposta sulla sinistra. Lo spartito della ripresa é simile a quello del primo tempo: azzurri più propositivi, statunitensi allineati e coperti. E soprattutto cinici, perché al 10' trovano inaspettatamente il vantaggio grazie a Dempsey che trova il varco giusto e batte Buffon dopo un'ottima combinazione con Altidore. Nell'occasione i due difensori centrali non brillano per reattività, leggendo tardivamente l'azione offensiva americana. Prandelli toglie Thiago Motta e Matri inserendo Pazzini e Borini: per il romanista é l'esordio assoluto con la nazionale maggiore. Il romanista ci prova subito, al 17', con una conclusione che trova pronto Howard. Entra anche De Rossi, al posto di Marchisio, e Abate che rileva Maggio. Il più brillante é Borini che al 33' va vicino al pareggio con un destro rimpallato a due metri dalla porta, poi si rende ancora pericoloso con un'azione fotocopia. Allo scadere Montolivo prova il tiro dell'Ave Maria, la palla esce di un soffio. Dopo aver battuto tutti i record ed essersi qualificata con grande anticipo ai prossimi Europei, l'Italia centra un altro primato facendosi battere dagli Yenkees. La Corea dei «ridolini» é lontana, ma sembra tanto vicina. Peraltro, la Nazionale inanella il secondo stop di fila in casa, dopo kla sconfitta con l'Uruguay. Campanello d'allarme per Prandelli che però vede il bicchiere mezzo pieno: «Ho visto una grande reazione, con questo spirito andremo lontano». Contento lui.

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