Il calo, a scorrere i numeri, è più nella percezione che nella realtà.
Quest'annoi biancocelesti sono stati finora trafitti 29 volte in 25 gare, con la media che è salita a 1.16 gol a partita. La differenza non è enorme, specie se si considerano che sul bilancio pesano i due «episodi» di Siena e Palermo, un 4-0 e un 5-1 nei quali limitare le responsabilità alla difesa sarebbe perlomeno ingeneroso. È però innegabile che nella stagione in corso i biancocelesti non hanno mai trasmesso quella sensazione di sicurezza che, l'anno scorso, il quartetto formato da Lichtsteiner, Biava, Dias e Radu riusciva a garantire. Colpa degli infortuni, naturalmente. Dall'inizio del campionato i quattro «titolarissimi», con Konko al posto di Lichtsteiner, sono riusciti a scendere in campo contemporaneamente soltanto in cinque occasioni: Lazio-Roma 2-1; Bologna-Lazio 0-2; Lazio-Chievo 0-0; Chievo-Lazio 0-3; Lazio-Milan 2-0. Un solo gol subìto. Segnale che, quando i biancocelesti possono fare affidamento sul quartetto base, la retroguardia è ancora blindata. Il problema, però, sta proprio nella tenuta fisica. Finora i quattro titolari hanno accumulato qualcosa come 32 giornate complessive di assenza, con Dias e Biava che guidano a braccetto la poco onorevole classifica con 9 forfait a testa. Di certo ha influito l'età. Entrambi non sono più ragazzini (il brasiliano veleggia verso i 33 anni, il bergamasco ne ha quasi 35), ma non è che i due compagni più giovani (Konko 27, Radu 25) si stiano dimostrando tanto più solidi. La dimostrazione sta proprio nel prossimo derby, quando Reja potrà contare solo su due quarti della difesa titolare. Per l'appunto i due centrali, mentre sulle fasce occorrerà ancora una volta inventarsi qualcosa. Non resta che affidarsi alla solidità della coppia Biava-Dias. E se il bergamasco, tra naturali alti e bassi, ha sostanzialmente tenuto un rendimento accettabile, è il brasiliano ad aver deluso maggiormente e a dover cercare il riscatto. Mai lo si era visto così incerto e nervoso da quando è arrivato a Roma. L'espulsione contro il Palermo è stata sintomatica del senso di disagio chi sente di poter fare meglio ma non ci riesce. Con la stagione che volge al termine e gli impegni che si diradano, i tifosi si augurano di ritrovare quel giocatore sicuro che, tra lo scetticismo generale, si è a poco a poco conquistato l'appellativo di «ministro della difesa» biancoceleste. Fondamentale sarà anche evitare il «pericolo giallo». Entrambi i giocatori sono diffidati e sarebbero squalificati in caso di nuova ammonizione. Con tutti i problemi che affronta Reja in questo periodo, sarebbe il caso di evitarlo.