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Quando Twitter è più importante della corsa

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Malo sport ha le sue regole, e quindi... Quindi accade che durante la 500 miglia di Daytona, gara valida per la categoria Nascar di automobilismo, Montoya si schianti e la sua auto vada subito a fuoco. Alle sue spalle sopraggiunge l'americano Brad Robert Keselowski che, neanche sfiorato dal pensiero di soccorrere il collega in difficoltà, frena e scatta una foto dell'incidente. In un momento l'immagine finisce sul profilo twitter del pilota statunitense che, nel giro di due ore, passa da 100mila a 203mila «followers». Nel frattempo lui, tutto contento, si autoincensa: «Probabilmente è il primo tweet della storia da una macchina sul tracciato della Daytona 500!», scrive in un altro «cinguettio». Meglio chiarire subito che Juan Pablo Montoya se l'è cavata solo con un grande spavento, ma è impossibile negare come la trovata di Keselowski abbia aperto una nuova frontiera nell'ultilizzo del social network che sta soppiantando Facebook nel cuore degli internauti: il commento in diretta. A quando un calciatore che, dopo aver sbagliato un gol, scrive immediatamente agli ammiratori «scusate, c'era una zolla irregolare nel terreno»? Non che i precedenti utilizzi di Twitter da parte degli sportivi fossero stati completamente immuni da polemiche. In un mondo sempre più gestito e «governato» dagli uffici stampa, la ventata di trasparenza aveva in più situazioni causato diversi imbarazzi. Pensate alla settimana della Lazio: tutti a cercare di fornire una versione ufficiale credibile del caso Reja-Zola. Poi, a mezzanotte inoltrata, il figlio del sardo che twitta: «Macché pace Lotito-Reja? Da lunedì mio padre sarà l'allenatore della Lazio!». Ore di diplomazia crollate in un attimo come un castello di carta. Una circostanza che non poteva sfuggire a Giampiero Pinzi, calciatore dell'Udinese ma vecchio cuore biancoceleste: «La Lazio ai laziali. Lotito vattene!» il suo cinguettio. Insomma, i giornalisti con questa roba ci vanno a nozze. Ma per gli sportivi lo smodato uso della rete può rivelarsi un'arma a doppio taglio. Per dirne una: Keselowski per frenare e scattare la foto ha poi chiuso la gara al 32° posto. La prossima volta quelli della sua scuderia gli requisiranno il cellulare. Come si faceva a scuola. Car. Sol.

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