Ranieri si gioca tutto col Catania
Perora. Nonostante l'ultimo passo falso di Napoli, la mancanza totale di gioco e il nuovo imbarazzante record negativo di una stagione da incubo: al San Paolo i nerazzurri hanno rimediato l'11ª sconfitta in 25 giornate di campionato, bilancio inedito da quando - nel lontano 1929 - la serie A ha abbracciato il girone unico. Di fronte ai peggiori trenta giorni della storia nerazzurra - con sette sconfitte e un pareggio in otto gare - la fiducia del presidente Moratti sta vacillando. Ranieri ha sperimentato ogni possibile medicina, cambiando due, tre, persino quattro moduli nella stessa partita senza ottenere le risposte sperate. Nelle otto gare da incubo, l'Inter ha incassato 17 gol segnandone quattro, tutti contro il Palermo. Numeri da retrocessione. Moratti lo sa, ma non dimentica gli errori del passato, i numerosi e spesso inutili avvicendamenti tecnici (ricordate i quattro allenatori della stagione 1998-99?) e dunque vuole evitare decisioni affrettate. «Stiamo riflettendo - ha dichiarato - ancora non ho sentito Ranieri, lo chiamerò e poi vedremo. Credo si possa ancora andare avanti insieme, però voglio capire lo stato animo dell'allenatore e della squadra». Ieri pomeriggio la dirigenza dell'Inter - il presidente Moratti, il dt Branca e il ds Ausilio - si è riunita per parlare della situazione. Moratti ha esposto i propri dubbi, già espressi ai microfoni davanti agli uffici della Saras. «I giocatori ci mettono tanto impegno - ha osservato - però non ho visto una reazione particolare. Peccato, perché mi era sembrato di percepire una ripresa psicologica, ma spesso non è sufficiente». Moratti è deluso, mentre Ranieri è ancora convinto di poter risollevare le sorti nerazzurre. Spera che il ciclo negativo possa chiudersi dove era cominciato un mese fa, e dunque al San Paolo, già teatro dell'eliminazione in Coppa Italia. Le prove d'appello concesse da Moratti, però, sembrano esaurite: domenica a San Siro arriva il Catania e Ranieri deve assolutamente evitare la quinta sconfitta di fila in campionato, primato negativo nerazzurro. Perché la pazienza di Moratti - comprensivo dopo la beffa di Marsiglia e il ko di Napoli - sta davvero terminando. E i candidati alla panchina nerazzurra - dal traghettatore Figo al sogno Guardiola - aumentano giorno dopo giorno.