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L'Italia torna a lezione di rugby

Leonardo Ghiraldini (S)

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L'Italrugby torna da Dublino con i segni di una batosta pesante nelle proporzioni e nello spirito. Il 42-10 rimediato all'Aviva Stadium dall'Irlanda è impietoso nel definire le proporzioni del solco che, in questo momento, ci separa dai migliori del mondo. Il match costituisce un deciso passo indietro rispetto ai progressi mostrati a Parigi e a Roma dove, pur nella sconfitta contro gli inglesi, l'Italia dava l'impressione della crescita progressiva. Ieri la bella squadra del primo tempo - terminato sul 17-10 grazie alla entusiasmante meta di Parisse che ci ha illuso - si scioglie come il ghiaccio all'insolito sole di Dublino quando, emblematicamente, Botes fallisce al 45' un calcio piazzato al centro dei pali da centrare con una benda sugli occhi. Da quel momento molti azzurri escono dalla partita per non farvi più ritorno, lasciando ai levrieri irlandesi praterie solo sognate nel primo tempo dai nostri avversari. Il match comincia bene con l'Italia che guadagna due calci di punizione al 3' e all'8'. Botes trasforma solo il secondo per il 3-0 pareggiato già all'11' da Sexton (7/8 dalla piazzola, beati gli irlandesi). Al 16' Earls scardina il fortino azzurro in capo a un drive nato da un bel buco di D'Arcy. Sul 10-3 dopo qualche minuto di sbandamento l'Italia si riorganizza e comincia a risalire il campo, portando l'ovale nella metà irlandese. Gli avanti si sobbarcano il solito super-lavoro e i tre-quarti li sostengono con coraggio, la squadra mostra in questo periodo del match lo spirito invocato alla vigilia da Brunel producendo altre due occasioni per il piede di Botes, regolarmente fallite dal nostro giocatore. Una punizione (abbordabile) al 28' finita sulla traversa e un drop (facile) al 30'. Dall'inizio gli errori ammontano a un totale di 9 punti perduti, un macigno sulle spalle degli azzurri che cominciano a curvarsi. Al 35' è Zanni, splendido per tutto il match insieme con Barbieri, a rubare una rimessa laterale in zona d'attacco agli irlandesi. Barbieri lo sostiene, Gori serve Botes e lui fa la cosa migliore del suo match lanciando in meta Parisse. Il capitano festeggia così il record di presenze da skipper azzurro, i 5000 italiani urlano di gioia e guardano festanti il 10-10 sui maxi-schermi, ma il tripudio dura poco. Al 39' è Bowe a violare l'area di meta dell'Italia, Sexton trasforma e all'halftime siamo sul 17-10, ma il match è ancora aperto. la ripresa si apre con una splendida Italia che nei primi 5' di gioco mette sotto gli irlandesi con coraggio e lucidità, guadagnando un'altra punizione al centro dei pali. Ma il piede di Botes tradisce di nuovo, la volontà degli azzurri si spezza e la rivoluzione di Brunel fallisce sull'erba di Dublino. Da qui in avanti gli italiani smettono di placcare lasciando la scena alle frecce verdi. Al 61' ancora Bowe, al 77' Court e all'80' Trimble perfezionano la disfatta azzurra. Si salvano la touche e il reparto di terza linea, troppo poco.

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