L'orgoglio non basta
Mancò la fortuna, non l'onore. La Lazio esce sconfitta dal Vicente Calderon di Madrid, battuta dall'Atletico di Simeone: decide un gol di Godin nella ripresa. Addio all'Europa League, biancocelesti eliminati. La squadra di Reja non demerita, pagando oltremodo una disattenzione della retroguardia. In avvio la Lazio tiene bene il campo, non concede spazi, gioca con cuore e generosità: l'approccio mentale é buono, nonostante il pesante passivo da recuperare. Al 10' Salvio elude l'intervento in anticipo di Dias, e saetta in porta un diagonale su cui Bizzarri fa buona guardia, il portiere argentino si conferma affidabile anche sulle uscite alte in occasione degli angoli. Al 15' un errore di Matuzalem innesca il contropiede spagnolo avviato da Adrian, il destro di Salvio si stampa sul palo dopo il tocco di Bizzarri. Brividi. Ma la Lazio c'é: il possesso palla dei biancocelesti é apprezzabile - almeno fino alla trequarti - ma i difensori biancorossi hanno vita facile nel limitare Kozak. Al 20' Hernanes ci prova su punizione senza centrare il bersaglio, due minuti dopo Diakité non trova il tempo per lo stacco vincente. La partita é equilibrata, Candreva e Lulic lavorano bene sugli esterni, senza mai arrivare sul fondo. Al 26' un retropassaggio errato di Diakité costringe Bizzarri a un'uscita spericolata. Un minuto dopo, contatto in area tra Dias e Juanfran: per l'arbitro é tutto regolare. Zauri si perde Koke, Adrian al momento della battuta viene fermato da Dias. Ora l'Atletico spinge, l'azione difensiva della Lazio é affannosa ma efficace. Salvio continua a creare panico nella metà campo laziale: l'argentino ha un ricco campionario di numeri a effetto, ma sa anche essere concreto, é giocatore di livello. Poi é la volta di Adrian: controllo magico e tiro sul quale Bizzarri non ha problemi. In avvio di ripresa l'Atletico passa: angolo di Gabi, testa di Godin e palla in rete. Nell'occasione, grave amnesia difensiva di Kozak e Diakité che si perdono il difensore uruguagio. La Lazio accusa il colpo, gli spagnoli spingono ancora: Bizzarri deve fare gli straordinari sul destro di Koke, poi Godin colpisce ancora di testa, lasciato nuovamente solo nel cuore dell'area: la palla sfiora la traversa. Diakité cerca gloria nell'area avversaria, ma é innocuo. Dall'altra parte Juanfran é bravo nell'assistere Salvio nell'ennesima azione pericolosa degli spagnoli: il destro dell'argentino é deviato in maniera provvidenziale da Zauri. Mauri finisce la benzina, Hernanes latita, ma la Lazio non molla. Reja incita i suoi a gran voce: non sembra essere un allenatore dimissionario. Esce Lucic, entra Rozzi. Al 76' Matuzalem prova il sinistro al volo, solo un grande intervento del portiere avversario gli nega il gol. Poi Zampa, entrato al posto di Ledesma, impegna ancora Courtois con un destro in diagonale. Finisce uno a zero: la Lazio esce dalla coppa. A testa alta. E con grande orgoglio.