Continua la rivoluzione di Brunel
Perla precisione da Roma-Juve del 12 dicembre. Da quel giorno, infatti, Totti è sempre partito titolare sia che si trattasse di campionato che di Coppa Italia. 13 presenze consecutive dal primo minuto - eccezion fatta (causa sostituzione nella gara originale) per la seconda tranche da 25' più recupero di Catania-Roma - e 4 gol. Totti trequartista sempre presente: nessun dubbio e tutto a posto. Almeno fino a domenica scorsa. Basta un'ammonizione e un turno di squalifica e il problema di sempre (chi al posto di Totti?) ritorna prepotentemente d'attualità. Per fortuna che Luis Enrique può scegliere tra una vasta gamma di opzioni quella che riterrà più adatta per fare paura all'Atalanta. La varietà e l'imbarazzo della scelta non mancano. I candidati per un pomeriggio da Totti sono quattro, le opzioni possibili (considerando la polivalenza di quelli che sono in lizza per il posto) molte di più. Le candidature al vaglio di Luis Enrique sono quelle di Erik Lamela, Miralem Pjanic, Bojan Krkic e Marquinho. Ognuna viene considerata credibile e tutte sono ritenute plausibili. Il tecnico asturianio ha iniziato a vagliarle da ieri e domenica prenderà la sua decisione. Quella più facile e ovvia sarebbe Lamela. «El Coco», infatti, è nato trequartista, ci ha giocato nel River e nelle prime apparizioni romane. Tatticamente, poi, l'argentino, rispostato un pochino più indietro, potrebbe anche sfruttare più campo per le sue progressioni. I pro, insomma, sono tantissimi. I contro, invece, quasi inesistenti. L'unico, per la verità, potrebbe essere proprio lo spostamento di Lamela di qualche metro dalla sua attuale zona di competenza. Un'altra soluzione molto quotata è quella di Miralem Pjanic. Il bosniaco ha già indossato, e anche bene, in questa stagione i panni del trequartista in cinque occasioni (proprio contro l'Atalanta nel girone d'andata e poi contro Lazio, Milan, Novara e Fiorentina). Lo spostamento in avanti dell'ex Lione, con queste premesse, non sarebbe affatto un salto nel buio e potrebbe anche comportare il debutto dal primo minuto di Marquinho da intermedio. Le opzioni, però, non finiscono qui. Luis Enrique può ancora stupire tutti con uno tra Bojan e Marquinho. Il primo, nel «calcio associativo» del Barcellona dei grandi e dei piccoli, è che uno per anni ha scorrazzato su tutto il fronte offensivo: ha fatto la punta centrale, quella laterale (destra e sinistra) e pure il trequartista. Il secondo ha un passato da jolly a tutto campo: il pedigree degli anni passati tra Figueirense e Fluminense dice mezz'ala, esterno alto a sinistra, terzino e anche centrocampista avanzato. Luis Enrique è assicurato: comunque vada, non sarà esperimento.