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Adesso tutti pensino al bene della squadra

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Ilchiarimento tra Reja e la coppia Lotito-Tare c'è stato, la fiducia resta almeno fino al termine della stagione: poi sarà divorzio a meno di clamorosi ribaltoni. Una scelta logica anche se è fondamentale che si rinunci alle legittime posizioni personali, per privilegiare il bene comune: la Lazio. Basta con gli stucchevoli riferimenti, velati o ironici dell'allenatore sul flop del mercato, basta con le frasi pronunciate davanti ai giocatori sul direttore sportivo o sugli errori della società. E allo stesso tempo basta mettere in discussione le scelte tecniche di Reja da parte della società. Perché a questo problema c'era solo una risposta possibile, ossia l'esonero. Se non ci fida di Reja, meglio cambiare ma la giornata di ieri ha certificato una tregua fino a metà maggio quando finirà la stagione e sarà necessario fare un bilancio con tutti, proprio tutti, che dovranno assumersi le proprie responsabilità. Lo scossone che qualcuno auspicava non c'è stato perché Lotito ha valutato che il male minore fosse quello di andare avanti così ben sapendo che nel calcio si può anche peggiorare la situazione cercando di fare l'elettrochoc alla squadra. Il successivo confronto con il gruppo è servito a ribadire che nel calcio si può anche perdere però non si deve mollare così come è accaduto nei primi dieci minuti della ripresa di Palermo quando si è rischiata un'imbarcata storica. I giocatori hanno ammesso le loro colpe e, a cominiciare da Madrid, bisognerà lottare su ogni pallone come se fosse quello che può valere un posto nell'Europa che conta. Ora si può solo sperare che tutto questo sia servito. Davvero.

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