Caos Lazio, Reja a rapporto da Lotito
Loscontro sul mercato, le successive discutibili scelte del tecnico, seppure in grande emergenza, non sono state condivise da Lotito e Tare e allora oggi arriva il chiarimento. Che deve essere definitivo, deve portare la Lazio sgangherata degli ultimi quattro giorni fino alla fine della stagione, poi sarà divorzio. Il rapporto è incrinato, Reja non ha fatto nulla per nascondere di non condividere la politica della società sul mercato e non solo e quindi è fondamentale guardarsi negli occhi e capire se si può ancora andare avanti insieme. Perchè la Lazio è ancora terza e nelle ultime 14 partite di campionato tutto può succedere, sarebbe delittuoso ritirarsi dalla lotta per ultimo posto nell'Europa che conta per colpa di un stucchevole lotta intestina cominciata con le continue dichiarazioni dell'allenatore sul mercato-flop. In principio fu la posizione in campo di Cana, poi l'acquisto di Stankevicius, per arrivare al tumultuoso gennaio scandito da una serie incredibili di battute contro la sua azienda. Da «Alfaro è una prima punta» per finire al «aspetto i rinforzi sul mercato di marzo», frasi al vetriolo che Lotito non ha gradito. I ko contro Atletico e Palermo hanno acuito lo scontro dialettico e allora è necessario provare un ultimo tentativo per rimettere insieme i cocci di un rapporto deteriorato, oppure non si possono escludere decisioni clamorose. Anche perché Reja non sembra molto propenso a venire a patti, ad accettare il confronto dopo essersi arroccato coi suoi pretoriani nel fortino di Formello. Il viaggio in aereo di ritorno dalla Sicilia è la cartina tornasole: Lotito e Reja non si sono detti una parola, nemmeno un sorriso di circostanza e questa situazione rischia di dare un'alibi alla squadra sugli eventuali risultati negativi. In attesa del grande confronto, Reja ieri è tornato sulla tragica prova palermitana dai microfoni di Lazio Style Radio: «Ci dobbiamo prendere tutte le nostre responsabilità, quando prendi cinque gol c'è più di qualcosa che non funziona. Un club come la Lazio non dovrebbe mai incappare in queste sconfitte, ma adesso è inutile spararci addosso. Speriamo di recuperare più giocatori possibile soprattutto in difesa dove erano out Stankevicius e Radu. Il nostro compito è continuarci a credere: grazie al pareggio dell'Udinese rimaniamo terzi, le possibilità di raggiungere la Champions sono intatte».Reja poi indica la strada. «La prima cosa da fare è voltare pagina. Sembra stupido farlo ora, ma se guardiamo al primo tempo col Palermo, tutto sommato, prendiamo gol su due tiri da fuori e su un calcio piazzato, la difesa, anche se era rabberciata, mi è sembrata poco responsabile. Ci è mancato molto in fase di interdizione, le assenze erano tante, dobbiamo cercare di venir fuori da questa situazione senza abbatterci troppo, soprattutto a livello morale». Giovedì c'è la sfida contro l'Atletico Madrid per i sedicesimi di finale di Europa League. Reja allontana i cattivi pensieri di quelli che vedono la trasferta in Spagna solo come una scampagnata per limitare i danni dopo il 3-1 dell'Olimpico. Per lui la Lazio non lascerà nulla di intentato anche se è prioritario il successivo impegno di domenica sera in campionato contro la Fiorentina. «Penso che farò qualche cambio, ma la lista Uefa che abbiamo presentato è quella. Riprenderemo gli allenamenti vediamo qual è la nostra condizione fisica e deciderà in base ai presenti. Andiamo a Madrid per giocarci la partita».