Lin stende anche Nowitzki
Infatticon una prova maiuscola del ragazzo originario di Taiwan i New York Knicks hanno spezzato la serie di 6 successi della franchigia texana imponendosi 104-97. A questo punto si può parlare di conferma per Jeremy Lin che ha trascinato la squadra della Grande Mela con una grande prestazione: 28 punti (8/14 da 2, 3/6 da 3, 3/6 ai tiri liberi) cui ha aggiunto 5 recuperi e la bellezza di 14 assist. Lin ha ottenuto anche i sinceri complimenti di un veterano della Nba come Jason Kidd. «E' sembrato di vedere sul parquet Steve Nash» ha dichiarato il regista dei campioni in carica di Dallas. Per New York si tratta di un successo importantissimo che cancella la battuta d'arresto accusata contro gli Honrets anche perché ottenuto con Carmelo Anthony ancora in borghese. Chi invece ha partecipato alla festa è stato l'ultimo arrivato in casacca Knicks, JR Smith, approdato a New York dopo l'esperienza milionaria in Cina, che ha chiuso la sua prova con 15 punti a referto. Inultili in casa Mavericks i 34 punti di un monumentale Dirk Nowitzki. Protagonista sul campo della nuova favola sportiva americana Jeremy Lin ha però alzato un pò la voce per difendere la vita privata dei suoi genitori. «A Taiwan - ha detto il nuovo idolo del Madison Square Garden - la stampa non da più tregua a mio padre e mia madre. Chiedo di lasciarli un pò in pace e di rispettare la loro privacy». Sconfitta invece per i Los Angeles Lakers che che sono caduti al cospetto dei Phoenix Suns impostisi per 102-90. 32 i punti per Kobe Bryant che nella lunga intervista a Simona Ventura andata in onda ieri sera su Sky Uno Hd ha parlato dell'Italia. «In Italia ho vissuto a Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia. La città che mi assomiglia di più è Reggio perché è l'ultima in cui ho vissuto quando avevo 13-14 anni e ne conservo i ricordi più vivi. In quel periodo diventare giocatore di basket era per me un sogno, che non sapevo se avrei mai realizzato. Sognavo di arrivare nella NBA, ma in quel momento giocavo in Italia. Mio padre Joe però non mi ha mai spinto a diventare una star del basket». Quindi il discorso si è spostato sulla trattativa che sembrava potesse portarlo alla Virtus Bologna. «Non era una bufala ero molto eccitato all'idea di ritornare a giocare da voi, ma poi e' iniziato il campionato Nba. C'e' sempre tempo però, ci vediamo in Italia quest'estate».