Stekelenburg 6 Lavora poco e bene.
Juan6.5 Parte così così, finisce in crescendo. Partecipa attivamente a una sbavatura iniziale, ma si riscatta nella ripresa addomesticando Okaka e non sbagliando un intervento. Heinze 6.5 Palladino gli va via due volte nei primi minuti, poi chiude la saracinesca e non la alza più. Parla spessissimo con Luis Enrique e ringhia gli ordini ai compagni di reparto. Taddei 6 Sale e scende in continuazione, facendo più che discretamente la fase difensiva e quella offensiva. Mirante gli nega il 2-0. Gago 6.5 Un mattone importante della muraglia giallorossa di centrocampo. Utile nel fare densità sulla linea mediana, ma anche ficcante e sempre nel vivo da metà campo in su. Fa partire il tiro che Ferrario prende con il braccio, serve l'assist che Borini trasforma in gol e ne smazza almeno un altro paio che avrebbero meritato un finale migliore. De Rossi 6.5 Un ritorno con i fiocchi. Sembra una calamita: si piazza davanti (a volte anche al fianco) della difesa, disinnesca le (poche) scorribande offensive di Giovinco e soci e rende la vita decisamente più agevole a Juan e Heinze. Pjanic 6.5 Il traffico in mezzo al campo dovrebbe creargli qualche problema, ma lui non fa una grinza e riesce comunque ad essere utilissimo. Dà il via all'azione del gol di Borini, fa quasi sempre la cosa giusta, non si fa problemi a usare sia la sciabola che il fioretto, prova spesso a verticalizzare e raramente getta alle ortiche un appoggio o un passaggio. Totti 6 701 presenze con una premiazione e un'ammonizione che gli farà saltare l'Atalanta e lo rimetterà in pista per il derby. Ottimo come sempre nel prendersi la squadra sulle spalle e nel farla salire, ma sorprendentemente poco preciso davanti alla porta. Quel 2-0 fallito, infatti, grida ancora vendetta. Osvaldo 6 Il ritorno da titolare toglie qualche altro strato di ruggine e aggiunge un altro po' di benzina nel serbatoio. 73' senza fare faville, ma non proprio trascorsi a fare flanella: tanta corsa, tanto movimento ma anche qualche pallone in meno del solito. Lamela 6 Un guizzo e un pallone d'oro spedito in bocca a Mirante. Luis Enrique 6.5 I numeri gli danno ragione: 3 punti, 62% di possesso palla, 16 tiri in porta e 63,2% di pericolosità. Se poi la Roma segna solo un gol, non è mica colpa sua. Matteo De Santis