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di Gianfranco Giubilo Un peso insostenibile, l'Europa League, per una Lazio costretta a muoversi su due fronti con un organico all'osso.

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Partenzapromettente con Klose, poi le forze sono venute meno, la doppietta di Falcao e il gol di Lopez hanno cancellato le illusioni. Neanche il tempo di rivolgere un arrivederci all'Europa, che nella prossima settimana vedrà in campo il resto della pattuglia italiana di Champions, ancora al completo, e già si alza il sipario sulla farsa in tre atti dedicata alla quinta di ritorno. Questa volta, almeno, ci fanno grazia di quei «monday night» raramente esaltanti, però dalle cinque notturne non ci salva neanche Bernadette. Come se l'estate avesse anticipato i tempi, pazienza se siamo sempre sotto zero, pazienza se gli interpreti rischiano muscoli e ossa. Stasera tiene banco il viaggio del Napoli a Firenze, dove Delio Rossi si è ripreso il cuore e la stima di una tifoseria inquieta, affascina il duello a distanza fra indiscussi talenti, Jovetic da una parte, Lavezzi e Cavani dall'altra. Tutto da verificare l'umore di Mazzarri nella prospettiva della sfida al San Paolo con il Chelsea, già altre volte il pensiero rivolto agli impegni di Champions ha pesantemente condizionato, in negativo, gli azzurri. Per l'Inter che riceve il Bologna, dall'ottimo rendimento esterno, una sorta di ennesimo appello, poi a decidere il futuro di Ranieri sarà probabilmente l'appuntamento di mercoledì a Marsiglia, un fallimento anche in Europa potrebbe indurre Moratti ad anticipare i tempi di un divorzio scontato. Domani gioca solo la Juve, altro assalto al primato, sperabile che il frenetico Conte si sia asciugato le lacrime e abbia recuperato il comune senso del pudore.

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