Matteo De Santis A volte ritornano.
LaRoma sta per ritrovare due pezzi portanti della sua colonna vertebrale: De Rossi e Osvaldo. Il totem in mezzo al campo da cui dipende quasi tutto il resto e il primo, per numero di gol (7), terminale offensivo. Due che influiscono parecchio sulle sorti romaniste e che negli ultimi 45 giorni, causa infortuni seri, acciacchi da gestire e squalifiche, sono mancati o stati a mezzo servizio. Il peggio, però, è passato: da domenica Luis Enrique potrà finalmente contare di nuovo su tutti e due. L'ultima volta fu a Bologna, lo scorso 21 dicembre in una delle più belle interpretazioni stagionali, poi sono arrivati i guai. Per Osvaldo si sono materializzati in un colpo solo, il 4 gennaio con la lesione muscolare di secondo grado del muscolo semi tendinoso della coscia destra, mentre per De Rossi un po' alla volta, con un doloroso fastidio all'adduttore da gestire di giorno in giorno per evitare problemi seri. Morale della favola: Lui Enrique non ha avuto a disposizione nessuno dei due in cinque gare (e un pezzetto di 25' più recupero a Catania) delle nove dall'inizio del 2012, ha potuto schierare solo De Rossi in tre occasioni (contro Chievo, Inter e nella prima tranche della sfida al catania) e solo Osvaldo per una mezz'oretta scarsa a Siena. Contro il Parma, invece, ci saranno tutti e due: De Rossi dal primo minuto, Osvaldo forse ma di sicuro con un minutaggio maggiore. Il biondo di Ostia, infatti, sta bene e ieri, dopo aver lavorato anche martedì a Trigoria, è tornato ad allenarsi regolarmente con il gruppo. Il peggio, insomma, sembra passato: il problemino all'adduttore continuerà ad essere monitorato e gestito dallo staff medico, ma da domenica Luis Enrique potrà riavere un De Rossi a pieno regime. Anche Osvaldo, clinicamente e completamente guarito, scalpita per ritornare dal primo minuto: la mezz'oretta in campo nella gelida conca di Siena non ha lasciato strascichi e ieri il bomber italo-argentino si è allenato alla grande. La decisione sul quando e quanto impiegarlo, però, spetterà a Luis Enrique. Un Luis Enrique che ieri, prima dell'allenamento, ha chiacchierato con la squadra per una decina di minuti: niente ramanzine o requisitorie, ma solo una normale richiesta di maggiore attenzione e impegno per le prossime gare. Il tecnico, nel corso della giornata, ha anche parlato con Sabatini, già abbondantemente al lavoro per giugno (visionati Skvorc del Mechelen, Manolev del Psv e Manulas dall'Aek, tutti in scadenza). «Ogni partita da qui fino alla fine del campionato sarà un esame per capire chi può e chi non può far parte della Roma del futuro», il succo del discorso tra i due. Chissà se ci sarà spazio per Kjaer, a cui è stato fatto notare che il suo «cinguettio» post Siena-Roma non è piaciuto. Di certo sia De Rossi e Osvaldo fanno parte della categoria di quelli con il posto assicurato. Dove ci sono Luis Enrique e il mental coach Llorente, ribattezzati simpaticamente dai giocatori «Zichichi» e «battimani».