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Sergio Parisse deve ingoiare l'ennesima delusione.

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Maicome stavolta la vittoria sull'Inghilterra è stata così a portata di mano, mai la delusione è stata così cocente : «Dispiace moltissimo perdere in questo modo contro una squadra che ha fatto pochissimo per vincere. Dispiace per noi, per tutto il lavoro svolto per portare a casa il risultato, ma soprattutto dispiace per la nostra gente accorsa così numerosa allo stadio Olimpico nonostante le condizioni del tempo». Per il n.8 azzurro, eletto man of the match, non c'è pace: «Dobbiamo ancora crescere nella gestione di partite così importanti e così intense - ha spiegato - ma nella nostra prova vi sono anche molte cose importanti. I nostri giovani stanno crescendo velocemente, così come la squadra sta imparando a suonare uno spartito nuovo. Dover incassare questa sconfitta è durissimo ma ora dobbiamo ripartire da quanto di buono dimostrato in campo e riprendere a lavorare con la stessa intensità». Già, la squadra sta cambiando pelle negli uomini (gli autori delle due mete Venditti e Benvenuti sono poco più che 20enni) e nel sistema di gioco. Il ct Jacques Brunel ne è consapevole: «Negli spogliatoi ho detto ai ragazzi che manca davvero poco per arrivare all'obiettivo. La prestazione della squadra complessivamente mi ha soddisfatto ma è ovvio che abbiamo ancora molto lavoro da fare». Alcune sostituzioni hanno lasciato diversi dubbi, come quella di Burton con Botes: «Ho l'esigenza di testare Botes a questi livelli in un ruolo che non ricopre nel club (in azzurro è n.10, nel Treviso mediano di mischia, n.d.r.). Dobbiamo dare un poco di tempo a questa squadra per assorbire i cambiamenti, stiamo cercando un nuovo gioco e non è facile crescere confrontandosi sempre con i migliori, ma questa è la nostra via e la percorreremo». Giovambattista Venditti, ala del 1990 nato ad Avezzano, non riesce a gioire fino in fondo per la prima meta in Nazionale: «Dispiace molto perdere partite come questa. Ci siamo espressi bene, pur con qualche errore, meritavamo di più. Ma il rugby è impietoso e punisce chi sbaglia. Peccato, spero che la prossima meta voglia dire vittoria per l'Italia».

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