Italia Aun passo dalla storia
L'Italrugbycede all'Inghilterra con il punteggio di 15-19 nell'esordio del Sei Nazioni allo Stadio Olimpico. Poteva essere un tripudio azzurro, si trasforma in un amaro calice questo match nato sotto l'inconsueta neve romana e davanti all'incredibile folla che, nonostante le condizioni atmosferiche, ha riempito lo stadio di passione tricolore. La neve ha causato qualche vuoto sugli spalti ma le presenze hanno comunque raggiunto il numero di 53.720, una grande vittoria colta dal rugby italiano fuori dal campo. Sul prato verde, reso agibile dal grande lavoro degli addetti del Coni, gli azzurri hanno proposto ancora un progresso sulla via del nuovo corso imposto dal ct Jacques Brunel, tutto votato al gioco d'attacco. Dopo un avvio di studio nei primi 30' in cui Parisse e compagni hanno accettato a viso aperto lo scontro fisico con gli smaliziati inglesi, l'Italia ha sfoderato un finale di primo tempo scintillante con le due mete di Venditti e Benvenuti, due prodotti del vivaio italiano entrambi classe 1990, il momento più entusiasmante del match. Poi 15' di black out, due piazzati sbagliati da Botes, un mancato giallo ai danni di Croft per un fallo su Parisse che pesa sulla prestazione dell'arbitro francese Garces, ma soprattutto il gravissimo errore commesso da Masi. L'estremo abruzzese si è fatto ribattere un calcio di rinvio nei propri 22 metri da Hodgson lasciandogli il pallone e la meta più facile della storia, proprio come era successo al n.10 inglese la settimana prima a Edimburgo contro la Scozia. Senza dubbio il momento decisivo della partita, l'episodio che ha rimesso in campo l'Inghilterra che pareva in quel momento in balia degli azzurri. Dopo l'intensa nevicata lo stadio si presenta caldo di passione italiana. L'acme si raggiunge all'ingresso delle squadre in campo. Le telecamere rimandano sui maxi-schermi le espressioni dei giocatori italiani, la concentrazione segna i volti di Castrogiovanni e Parisse. Parte la colonna sonora, il tema del film «Il Gladiatore», i giocatori salgono gli ultimi gradini e si trovano di fronte alla sorpresa più gradita. Accanto alla coppa d'argento del Sei Nazioni c'è Denis Dallan, ex azzurro ora apprezzato tenore, che canta le parole portate al successo da Bocelli. Entusiasmo alle stelle, folla impazzita e pronta a cantare a squarciagola l'inno di Mameli, uno spettacolo. Dopo giorni di polemiche e nevicate, lo spot più bello per ritrovare l'orgoglio di essere italiani. sul campo è l'Inghilterra a provarci per prima ma gli azzurri rispondono colpo su colpo, Parisse è ovunque e Castrogiovanni lo spalleggia, ma Barbieri, Zanni e Lo Cicero non sono da meno. Gli inglesi rimbalzano indietro, non prima di aver messo a segno due piazzati al 27' e al 33' con il giovanissimo Owen Farrell. Sul 6-0 per i Leoni della Regina viene fuori l'orgoglio dell'Italia e dopo un paio di tentativi falliti per un soffio al 38' arriva la prima meta del torneo. La squadra piazza le tende nei 22 metri inglesi e dopo alcuni tentativi arriva la giocata decisiva. Benvenuti calcia l'ovale verso la meta, il pallone rimbalza sul braccio di Foden e sul gomito di Strettle, rotola verso la terra promessa. Giovambattista Venditti, classe 1990 da Avezzano, è il più lesto ad avventarsi e a toccarlo in meta. L'Olimpico esplode di gioia e l'inerzia del match è nelle mani dell'Italia, anche se Burton non marca la trasformazione e l'Inghilterra è ancora avanti 5-6. Passa qualche minuto, il XV della Rosa controlla il pallone cercando di arrivare all'intervallo ma al 40' un altro ragazzo italiano del '90, Tommaso Benvenuti, si inserisce sulla linea di passaggio di Hodgson, intercetta il pallone e vola con le sue gambe da levriero verso il centro dei pali. Meta, trasformazione di Burton e sorpasso 12-6. La folla esplode l'urlo azzurro, tutti negli spogliatoi. La ripresa si parte bene con un piazzato di Burton poi inspiegabilmente sostituito con Botes che fallirà due punizione abbordabili, ma al 50' arriva l'errore fatale di Masi che regala sette punti all'Inghilterra e la rimette in partita. Due piazzati di Farrell al 55' e al 66' definiscono il punteggio di 15-19 per gli inglesi. Peccato, ma l'Italia di Brunel continua a crescere.