Giada Oricchio E alla fine la Ferrari graffiò.
SoloGrosejan giovedì è stato più rapido con la sua Lotus E20, mentre ieri ha chiuso in quinta posizione. Ma Vettel, che però ha avuto noie elettriche sulla R8, e Hamilton (86 giri senza acuti) a poco più di sette decimi è un bel vedere e sperare. Anche se in casa Red Bull giocano a nascondino con la feritoia dello scalino sul muso. Newey ha dichiarato che serve a raffreddare l'abitacolo, ma allora perché in alcuni casi è stata chiusa? E dove porta quel piccolo canale che si intravede? Si conferma invece la Toro Rosso disegnata da Giorgio Ascarelli: il debuttante Vergne ha stabilito il secondo tempo. Hanno provato anche Williams e Catheram, le due auto con il retrotreno della macchina campione del mondo, ma il confronto è impietoso: né Trulli, né Senna sono riusciti a scendere sotto l'1'20. Il balzo in avanti della F2012, oltre un secondo e mezzo limati rispetto a giovedì, sembra sia dovuto a diverse modifiche apportate alla parte idraulica, il che spiega anche i pochi giri effettuati dall'asturiano. Un altro dato emerge chiaro: Alonso fa la differenza, non solo in pista, ma anche nello sviluppo della vettura. Il pilota di Oviedo sembra aver ritrovato il sorriso dopo l'imbarazzante conferenza stampa di gennaio: «I tempi realizzati valgono zero, dipendono da troppe cose, anche dal tipo di mescole usate. Credo che la strada fino all'Australia sia ancora lunga, ma i test che abbiamo fatto e la comprensione della vettura sono positivi. A Jerez abbiamo portato un'idea della vettura e forse non era esattamente quella. Abbiamo lavorato duramente e trovato le prestazioni. Siamo contenti del livello di fiducia che trasmette questa vettura al quarto giorno». A Maranello cercheranno una maggiore affidabilità visti i problemi accusati da Massa e Alonso: «C'è ancora molto lavoro da fare sul set-up, oggi ci siamo concentrati sull'aerodinamica e sulle velocità costanti - ha detto il ferrarista - sfortunatamente ci sono solo altri due test e forse l'unica cosa negativa di oggi è che in otto ore disponibili abbiamo fatto appena 39 giri». La nota positiva è la temperatura delle gomme, grande cruccio dell'anno scorso in qualifica. Si scaldano subito e dunque si potranno sfruttare già dal primo giro. Adesso una settimana in fabbrica e dal 21 febbraio a Barcellona. Lì vedremo una Ferrari migliore, parola di Alonso.